Il Parco è dotato di una rete di strutture mirate a rendere l’offerta culturale e l’accoglienza turistica ad alto livello creando Musei, Centri Visita e Punti informativi. I Musei del Parco si presentano attraverso immagini fotografiche, reperti, efficaci pannelli esplicativi, coinvolgenti apparati multimediali, sovente interattivi: autentici “viaggi virtuali” che permettono di cogliere le realtà dei diversi ecosistemi dell’area protetta, scoprendo la straordinaria biodiversità di un territorio che si colloca tra le zone di maggior interesse naturalistico in Europa e nel Mediterraneo. Di particolare interesse i Musei dedicati alla fauna del Parco, che permettono di compiere esperienza emozionali coinvolgenti, favorendo una situazione comunicativa di interscambio dagli esiti spesso inaspettati e sorprendenti. All’intenzione documentale essi sommano infatti quella di avvicinare i ragazzi, e i visitatori in genere, ad una nuova visione della fauna selvatica ispirata ad una salvaguardia attiva, che consideri cioè la questione della convivenza dell’animale con l’uomo in territori a forte antropizzazione.
La visita al museo diventa così divertente e stimolante e può anche essere completata ed integrata da esperienze sensoriali che dal Museo si allargano verso le montagne, aree faunistiche e sentieri naturalistici.
© 2019 – Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
ANTIQUARIUM DEL PARCO Assergi (AQ)
Ricavato dagli ambienti ipogei della sede del Parco, l’Antiquarium custodisce i reperti provenienti dagli scavi della Grotta a Male, da quelli di Santa Maria di Assergi e di Camarda. I materiali esposti risalgono alla fase finale del paleolitico, al neolitico e all’età del bronzo, con strumenti di selce, frammenti ceramici e resti di ossa animali. Vi è ricostruita anche una tomba del III secolo a.C. proveniente dalla vicina necropoli Vestina di Bazzano. I pannelli didattici forniscono informazioni dettagliate sulla storia delle origini dell’uomo e sulle tappe più importanti dello sviluppo della civiltà nel territorio abruzzese. Contestualmente le illustrazioni colorate, poste sotto i pannelli, riproducono i momenti di vita più caratteristici e peculiari dell’uomo nella preistoria e nell’età dei metalli
MUSEO DEL LEGNO Arischia (AQ)
È un museo interattivo che consente di fare un viaggio virtuale dal Bosco agli antichi mestieri, dal legno come materia vivente al legno come materia prima. Immagini, animazioni e manufatti artigianali danno vita ad un percorso didattico che conduce attraverso le faggete, fra i suoni degli animali del bosco fino alla bottega del falegname. È proprio il legame storico con la comunità di Arischia, che per secoli ha avuto il bosco come unica fonte di sostentamento ad aver ispirato la localizzazione di questo Museo. Il Museo assolve a un duplice compito, non solo quello educativo ma anche quello di promuovere la conoscenza di mestieri che ormai rischiano di scomparire. Fra i reperti esposti, infatti, ci sono le tradizionali “arche” in legno di faggio, tipici manufatti dell’artigianato locale, destinate alla conservazione del pane. Le arche sono costruite senza ausilio di chiodi ma solo con magistrali incastri di tavole lavorate con l’ascia. Tra le altre attività anticamente legate al bosco, è documentata nel Museo l’antica produzione del carbone vegetale, della cui pratica nella Val Chiarino si possono ancora notare le numerose piazzole ove venivano costruite le carbonaie.
MUSEO DEL FIORE Barisciano (AQ)
Qui il visitatore compie un vero e proprio “viaggio virtuale” nei diversi ecosistemi e nei paesaggi vegetali dell’area protetta, scoprendo la straordinaria biodiversità di un territorio che si colloca tra le zone di maggior interesse naturalistico in Europa e nel Mediterraneo. La visita al museo risulta divertente e stimolante, grazie anche all’uso di immagini, filmati, animazioni e al materiale di origine vegetale esposto che può essere toccato e manipolato. La struttura ben si presta alla fruizione da parte degli studenti e degli insegnanti di tutte le scuole e delle stesse università. La visita al museo può essere completata ed integrata con quella all’attiguo Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino con il suo grande erbario e carpoteca e con la visita al giardino botanico e al relativo vivaio. Un sentiero permette di inoltrarsi nell’antica selva dei frati che circonda il convento, uno degli esempi meglio conservati di querceto nell’Italia centrale.
MUSEO DEL LUPO Arsita (TE)
L’uomo e il lupo si fronteggiano da millenni: ma, se nel tempo il lupo è rimasto un abile predatore, il ruolo dell’uomo è cambiato: da cacciatore e raccoglitore è diventato allevatore, ha modellato il paesaggio in base alle sue esigenze e ha visto nel lupo figure via via differenti, dal magico simbolo di forza e intelligenza al feroce assassino, all’animale nocivo. Oggi l’uomo sente di avere necessariamente un ruolo nuovo, quello di responsabile delle risorse del pianeta e, in particolare, della diversità biologica. Come tale deve guardare anche al lupo con occhi nuovi e attenti. Con questo obiettivo è nato il museo del lupo ad Arsita, uno spazio di informazione e sensibilizzazione rivolto soprattutto alle nuove generazioni. Il Museo, grazie ad efficaci pannelli esplicativi e ad un complesso apparato multimediale, fa compiere un’esperienza emozionale coinvolgente, favorendo una situazione comunicativa di interscambio tra l’uomo e il lupo dagli esiti inaspettati e sorprendenti.
CENTRO PER LE ACQUE San Pietro di Isola del Gran Sasso (TE)
In forma diretta e stimolante illustra il ciclo dell’acqua, con la formazione delle montagne, la storia degli uomini, di esploratori e utilizzatori della preziosa risorsa, offrendo un particolare percorso didattico-esplorativo che, attraverso gli ambienti naturali ed umani del Parco, invita ad una riflessione sul valore della risorsa acqua insostituibile e esauribile. Le sale sono allestite utilizzando i mezzi più innovativi ed della museografia e dei supporti didattici per descrivere con immagini ed esperienze multimediali il ciclo dell’acqua negli aspetti scientifici e culturali. Diverse sezioni tematiche caratterizzano il percorso museale: l’acqua e la montagna; l’acqua e l’energia; l’acqua e la roccia, l’acqua e l’esplorazione; l’acqua e il lavoro dell’uomo; l’acqua e la tecnologia; l’acqua nel culto, nella poesia e nel mito. La struttura è dotata di uno speciale percorso per non vedenti.
MUSEO DEL CAMOSCIO Farindola (PE)
Pannelli didattico-informativi illustrano le vicissitudini dell’animale, scomparso dal Gran Sasso oltre 100 anni fa, documentando le fasi del progetto di reintroduzione, complessa operazione che ha riportato lo splendido ungulato sulle montagne del Parco, rafforzata anche dalla realizzazione dell’area faunistica, prossima alla Cascata del Vitello d’oro. L’esposizione nel Museo è unica in ambito Europeo per il tematismo affrontato e per la sua originale organizzazione interna, con zone per giochi ed esperienze sensoriali che dal Museo si allargano verso la montagna, verso l’Area Faunistica ed il sentiero naturalistico
MUSEO DELLA GROTTA DI SANT’ANGELO Ripe di Civitella(TE)
Grotta S. Angelo, la cavità naturale più importante della Montagna dei Fiori, nota agli archeologi per gli interessanti reperti risalenti al Neolitico e all’Età del Bronzo, dopo un lungo periodo di abbandono e di degrado, grazie all’azione concertata dell’Ente Parco, della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo e dell’Università di Pisa, è tornata ad essere un prezioso simbolo della preistoria italiana. Al suo interno una serie di pannelli illustrativi guidano il visitatore lungo il percorso in grotta la cui visita è favorita dalla illuminazione di torce elettriche apposte sui caschi protettivi offerti in dotazione. Il Museo in grotta è didatticamente collegato con il Centro Visite di Ripe di Civitella, situato a poche centinaia di metri di distanza. Al suo interno è stata realizzata la fedele riproduzione di una capanna preistorica, manufatto che è sarà destinato a laboratorio per la conoscenza e lo studio della ceramica antica. All’interno dell’Antiquarium, delle teche custodiscono i materiali ceramici e bronzei, mentre sulle pareti suggestivi pannelli fotografici mostrano gli scorci più rappresentativi dell’area archeologica e le notizie storiche più salienti.
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