TOUR di ATRI AUTENTICA
Un percorso fuori dai classici itinerari turistici, per scoprire uno dei quartieri più popolari ed antichi, il Rione di Capo d’Atri, un labirinto di portici e rughette, con Palazzi d’epoca, Giardini, Botteghe ed antichi mestieri. L’esperienza si concluderà con lo sdijuno abruzzese degustato presso Palazzi e Fondaci.
Atri Autentica è un percorso insolito, che ci permetterà di uscire dai classici itinerari turistici del nostro centro storico per andare a scoprire uno dei quartieri più popolari ed antichi, il Rione di Capo d’Atri, un labirinto di portici e rughette attraverso cui conoscere gli angoli nascosti della nostra città.
Racconteremo di antiche botteghe artigiane, entreremo nell’intimità dei Palazzi signorili e dei loro giardini, coglieremo la fede profonda dei culti racchiusi nelle Chiese minori del quartiere. Faremo così esperienza del carattere autentico, dalle mille sfaccettature, della nostra città. Non solo. Tracceremo un filo di continuità tra passato e presente, scoprendo le botteghe di giovani artigiani che portano avanti i mestieri tradizionali, trasformandoli in forme di espressione artistica contemporanea. Entreremo nel quartiere, come una porta ideale, attraverso l’Arco di Palazzo Acquaviva e ci troveremo in uno scenario suggestivo: la Chiesa romanica di San Nicola, la più antica insieme alla Cattedrale. La facciata dell’edificio religioso è valorizzata da un decoro di bacini murari in terracotta smaltata, che rappresentano un prodotto originale ed unico delle botteghe dei vasari atriani.
Infatti nella nostra città le prime attestazioni di maiolica arcaica sono antecedenti rispetto a quelle di Castelli, e i nostri artigiani cominciarono a sperimentare il rivestimento stannifero sin da 1200. La tradizione secolare atriana di ornamenti a scodelle colorate maiolicate avrà il suo culmine artistico a fine 1400 nei campanili di Antonio da Lodi.
Quello dei Vasari, infatti, può essere definito un vero e proprio “quartiere nel quartiere”: un dedalo di vicoli, sottopassi voltati a botte, orti e piccoli giardini.
Le botteghe locali sono state da sempre legate alla committenza di religiosi e nobiltà , in particolare a cavallo tra 1800 e 1900: l’alta società atriana era costituita da pochi e colti proprietari terrieri, che arredavano le proprie dimore con i tesori del nostro artigianato artistico, come nel settecentesco Palazzo Guidetti, di cui andremo ad ammirare le volte affrescate, entrando poi in uno dei più grandi giardini privati della città.
Al vertice del rione, vedremo i resti dell’imponente Rocca di Capo d’Atri, annessa alla omonima porta ora abbattuta, ingresso ufficiale della città, tanto da essere l’unica ad avere 2 custodi. Commissionato nel 1390 dal viceré Luigi di Savoia come un semplice torrione a scarpa presso le antiche mura della colonia latina, l’edificio militare fu ricostruito come sede del castellano regio nel 1419, secondo i canoni delle moderne fortificazioni a bastioni; Atri così divenne il secondo sbarramento del regno di Napoli dopo Civitella del Tronto. Come ultima tappa del nostro viaggio tra passato e presente, ci immergeremo nella spiritualità del Santuario di Santa Rita da Cascia, la Santa di ogni donna: madre, moglie, vedova, monaca, Rita sperimenterà ogni condizione femminile, e questa vicinanza emotiva le permetterà di intervenire anche nei casi impossibili, alimentando una devozione profonda, radicata nel cuore della nostra città.
Ma Atri Autentica sarà anche la scoperta della antiche maestranze che rivivono ancora nei Rioni. Botteghe e Fondaci che profumano di storia, dove a parlare e raccontare saranno direttamente loro gli artigiani, gli artisti del ferro, del legno, del vetro, della lana e della ceramica. Il viaggio terminerà con una speciale degustazione tipica che si consumava nelle botteghe e nei campi, per spezzare le lunghe giornate di lavoro, lo sdijuno abruzzese, che verrà degustato presso Palazzi signorili e Fondaci caratteristici.
Prenota ora e partecipa Mercoledì 2 Giugno alle ore 17,00 al primo Tour di Atri Autentica
@Articolo tratto da https://cultourabruzzo.it/ e scritto in collaborazione con Eleonora Varani
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