“Alcuni passi in avanti, ma rispetto ai 60.000 manifestanti di Lanciano e i 40.000 di Pescara registriamo ancora troppa timidezza politica di fronte al Governo Renzi”, questo il commento del Coordinamento No Ombrina in merito all’incontro che si è tenuto oggi con il Presidente D’Alfonso, il vicepresidente Lolli e l’Assessore Mazzocca sulla deriva petrolifera che le politiche governative vogliono imporre all’Abruzzo e all’Adriatico.
Questa la strategia illustrata dal presidente D’Alfonso: costituzione di un gruppo di lavoro aperto alle associazioni e ai comitati per affrontare nei dettagli tutte le questioni amministrative e tecniche collegate alla tematica; prosecuzione dell’attività di opposizione anche in sede di giustizia amministrativa e costituzionale rispetto ai provvedimenti governativi; apertura di un confronto con il Ministero dell’Ambiente e i due rami del Parlamento per valutare l’opportunità di istituire un’area marina protetta davanti alla costa dei trabocchi; interlocuzione con soggetti istituzionali/amministrativi nazionali per contrapporre dati ed informazioni tecniche a quelle dei propugnatori in sede di governo della linea “fossile”; proposizione di un incontro con i presidenti delle altre regioni costiere per stabilire una linea comune sull’argomento.
Non ci sono state risposte soddisfacenti rispetto alle proposte dei comitati e degli operatori economici presenti per l’apertura di una fase conflittuale con il Governo Renzi, come, ad esempio, una manifestazione delle istituzioni adriatiche a Roma, la minaccia della sospensione dal PD, il partito che a livello nazionale sta facendo il gioco dei petrolieri contro il volere dei cittadini e, infine, la richiesta che i parlamentari di maggioranza eletti in queste regioni prendano si oppongano a queste politiche governative. Questi ultimi in larga parte hanno finora votato proprio i provvedimenti del Governo che determinano la deriva petrolifera, come il famigerato decreto Sblocca/Sporca Italia che facilita la vita dei petrolieri. Sui primi due punti il presidente D’Alfonso ha sorvolato mentre sulla posizione dei parlamentari abruzzesi ha detto che rimanderà la risposta ad ulteriori incontri. E’ legittimo chiedersi se serve una nuova manifestazione per far sì che i parlamentari eletti in Abruzzo e nelle altre regioni costiere difendano il proprio popolo senza invece vessarlo con provvedimenti che mettono a rischio il territorio l’economia turistica e dell’agro-alimentare e la salute dei cittadini e dell’ambiente.
Il Presidente D’Alfonso ha rilevato, infine, che in molti luoghi d’Italia si sta iniziando a parlare del problema. Lo sappiamo perché il Coordinamento No Ombrina sta contribuendo fattivamente a costruire reti sociali in Italia e in Europa, partecipando a decine di incontri e iniziative pubbliche. La politica deve essere al fianco dei cittadini con posizioni e decisioni adeguate e determinate per contribuire a rafforzare questa lotta, altrimenti è in gioco la stessa democrazia nel paese.
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