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Ancora gravi problemi per la spiaggia di Pineto, che rischia di essere inghiottita dal mare e con le mareggiate degli ultimi giorni la situazione è peggiorata tantissimo.
Il muro di contenimento che separa la pineta Catucci dalla spiaggia del litorale nord è infatti franato per circa 50-70 metri, portandosi via anche la siepe di protezione.
Il Comitato cittadino di via Liguria si è attivato investendo negozianti, albergatori, proprietari dei lidi e il Comitato del quartiere dei Poeti che hanno sottoscritto la battaglia.
“Abbiamo instaurato un filo diretto con il vice sindaco, Cleto Pallini, con il consigliere regionale responsabile della costa teramana Luciano Monticelli, dove ci sente frequentemente per aggiornarci sugli eventuali sviluppi – spiegano dal Comitato – Con la situazione che è peggiorata in maniera esponenziale, sarebbe necessario e vitale sbloccare il finanziamento già approvato di 1,5 milioni di euro per l’immissione di scogliere soffolte (barriere artificiali per le onde) in quanto, nella situazione attuale, il solo ripascimento non ci dà nessuna garanzia di durata”.
L’allarme viene da lontano, l’ultimo lo scorso anno: 07 aprile 2014 dal quotidiano Il Centro:
Erosione a Pineto I balneatori: non basta il ripascimento
Allarme erosione spiaggia a Pineto nord. Le onde del mare, la scorsa settimana, hanno lambito la passeggiata della pineta Catucci risucchiando decine di mattoni. La paura di molti titolari degli stabilimenti balneari della zona comincia a salire sempre di più all’avvicinarsi della stagione estiva. Uno di loro afferma preoccupato: «Rischiamo di non piantare più gli ombrelloni quest’anno, il mare arriva fin sotto i nostri lidi e se continua così saremo costretti a vendere la nostra attività. Ieri non c’era un filo di vento e l’acqua è arrivata a circa un metro dal mio lido, figurarsi in caso di forti mareggiate cosa potrà succedere».
Il problema erosione riguarda specialmente gli stabilimenti a nord del torrente Calvano: Lido “San Marco”, Lido “da Gino”, “La Tartana”, Lido “Bar dei Pini”, “Il Gabbiano”. Il fenomeno sembra comunque interessare (dagli ultimi cinque anni) anche il versante opposto, quello a sud. Ogni anno puntualmente l’arenile viene rosicchiato dal mare e l’amministrazione comunale provvede solitamente a scaricare tonnellate di sabbia per un ripascimento temporaneo. Una soluzione che, a dire di molti operatori, è solo un’azione-tampone che non risolve definitivamente il vero problema. C’è chi fa notare che la sabbia riversata ogni primavera viene mangiata dalle onde in ogni inverno successivo e che tutto non è altro che un inutile spreco di denaro pubblico. Tra le proposte che si fanno avanti c’è quella dell’installazione di scogliere o pennelli capaci di ostacolare la forza della corrente marina. Intanto, è iniziata l’attesa pulizia dell’arenile. Le ruspe in azione stanno prelevando montagne di detriti scaraventati dal mare a fianco agli stabilimenti durante le scorse alluvioni. Nonostante una prima ripulita vicino alcune rampe di accesso alla spiaggia della pineta Catucci, vi sono ancora cumuli di rifiuti di ogni genere accatastati e visibili da chiunque. Molti balneatori hanno provveduto di tasca propria a fare una prima raccolta differenziata, ma rimangono ancora da portare via enormi tronchi e parti di imbarcazioni vecchie. Alcuni residenti chiedono anche la pulizia della zona adiacente al campo di calcio Druda specie nella zona di rimessaggio delle imbarcazioni dei pescatori. Negli anni scorsi una delle maggiori difficoltà incontrate dal Comune fu quella di trovare delle aree idonee per scaricare i detriti considerati “rifiuti speciali”.
di Domenico Forcella
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