Il Lago di Serranella nasce come Oasi del WWF più di 30 anni fa, storicamente la seconda in Abruzzo dopo quella del Lago di Penne, con l’istituzione di un’Oasi di protezione della Fauna da parte della Provincia di Chieti. Dopo meno di 3 anni, nel 1990, viene riconosciuta Riserva Naturale Regionale Controllata dalla Regione Abruzzo con L.R. n. 68 del 09/05/1990, con il principale scopo di tutelare un ambiente palustre importante luogo di sosta per le specie acquatiche ed in generale per l’avifauna. In realtà si tratta di un ambiente artificiale, una traversa costruita nel 1981 dal Consorzio di Bonifica, uno sbarramento sul fiume Sangro finalizzato al prelievo di acqua per scopi irrigui ed industriali. Il territorio, esteso 300 ettari oltre ai 200 di fascia di rispetto, ricade nella giurisdizione dei comuni di Altino, Casoli e Sant’Eusanio del Sangro e include al suo interno la confluenza dei fiumi Sangro e Aventino nonché il torrente Gogna che si immette nel lago poco più a monte della traversa.
Nel giro di pochi anni, grazie soprattutto alla scarsa profondità delle acque, ma in particolare all’apporto e deposito di limo e detriti trasportati dai fiumi, si sono venute a costituire una stratificazione e una diversificazione di substrati fertili che hanno favorito lo sviluppo esponenziale della vegetazione spontanea. Si sono così formati nuovi habitat di elevato pregio naturalistico, ricreando alcuni aspetti dei paesaggi storici presenti in passato nella bassa vallata del Sangro. Le ricerche accurate condotte dal prof. Gianfranco Pirone nei primi anni ’90, per la redazione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Lago di Serranella, hanno subito messo in luce la ricchezza vegetazionale e floristica dell’area protetta ed hanno rappresentato il primo contributo alla conoscenza geobotanica della vallata del Sangro, fino ad allora ancora poco nota e poco studiata. Tali ricerche, con gli opportuni aggiornamenti, furono poi pubblicate dagli Autori di questo volume sulla rivista specializzata “Fitosociologia“. Sempre nei primi anni 2000 vennero effettuati interventi di riqualificazione ambientale, lavori che hanno interessato le aree più degradate eliminando i detrattori ambientali e le specie vegetali alloctone come la robinia e l’ailanto, posti nelle zone più esterne e marginali rispetto al lago vero e proprio. Sono state riaperte vecchie lanche fluviali, creati nuovi specchi lacustri, diversificando spesso anche la profondità delle acque e la pendenza delle rive.
Questi interventi hanno fatto sì che la vegetazione di pregio si espandesse ulteriormente occupando altre aree all’interno della Riserva, portando alla costituzione di ulteriori ed importanti habitat. Per questi motivi e per la presenza rilevata anche di specie faunistiche rare e di interesse comunitario, nel 2003 la Riserva è stata inclusa in una più ampia area SIC, Sito di Importanza Comunitaria, denominata “Lago di Serranella e Colline di Guarenna”. Questo piccolo volume, della collana “Abietifolia Mediterranea” del CISDAM, include l’intero articolo pubblicato nella rivista Fitosociologia, con alcuni aggiornamenti ed aggiunte, tra cui l’elenco degli habitat rilevati nel Piano di gestione del SIC e, inedita, la carta della vegetazione della stessa Riserva.
Mario Pellegrini – Direttore della Riserva dal 1990 al 2010
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