C’è una nuova consulenza tecnica sulla sciagura di Rigopiano. È quella appena rimessa dai periti al tribunale dell’Aquila, davanti al quale pende la causa civile intentata da alcune delle parti offese contro ministero dell’interno, Regione, Comune di Farindola e Provincia di Pescara. Due i punti fermi stabiliti dai tecnici: nessun nesso causale tra le scosse sismiche della mattina del 17 gennaio 2018 e il distacco della valanga abbattutasi sull’albergo; rilevanza della mancata approvazione della carta di pericolo valanghe, che avrebbe certamente impedito la realizzazione del resort di lusso in una zona ad altissimo rischio
Conclusioni che ribaltano in parte quelle dei consulenti del tribunale penale che hanno spianato la strada a una sentenza di primo grado con ben 25 assoluzioni su un tototale di 30 imputati e condanne soltanto per le posizioni più marginali. La consulenza tecnica, il cui deposito è stato notificato alle parti dal tribunale dell’Aquila, destinata ovviamente a incidere sul corso del procedimento civile, ma di nessuna rilevanza diretta sul processo penale approdato al grado di appello dopo il ricorso presentato dalla Procura di Pescara contro le assoluzioni. È però fuor di dubbio che le nuove affermazioni scientifiche finiranno per alimentare l’imminente dibattimento bis.
La Corte aquilana, su questo fronte, ha già nominato il collegio che avrà il non facile compito di riesaminare la sentenza di primo grado e sta per rendere noto il calendario delle udienze necessarie per approdare alla nuova pronuncia.
Nei giorni scorsi erano stati i familiari delle vittime e i sopravvissuti alla sciagura a manifestare preoccupazione per la mancanza di certezze sui tempi del processo d’appello e sul rischio prescrizione che incombe sulla strage del resort, specie dopo l’eliminazione delle imputazioni più gravi.
Da Il Mattino
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