Origini e storia
Il Pecorino è un vitigno autoctono italiano, a bacca bianca, oggi diffuso in Abruzzo e nelle Marche, territorio, quest’ultimo, di cui è probabilmente originario. Le prime scarne testimonianze relative a quest’uva risalgono addirittura al II secolo a.C. quando Catone il Censore lo annovera, insieme al Grechetto, tra le varietà tipiche delle terre marchigiane.
Menzioni meno dirette ci arrivano da Plinio che parla, in generale, della ricchezza gustativa propria dei vini bianchi, dall’intensa colorazione dorata, che venivano prodotti nei territori dell’Alta Valle del fiume Tronto e nei dintorni del centro di Acquasanta.
Successivamente, questo particolare vitigno rimane avvolto dal mistero più totale. Tuttavia, dalla fine del 1800, abbiamo alcune testimonianze dirette della coltivazione del Pecorino in quello stesso territorio marchigiano, così ben descritto da Plinio, capace di regalare vini di grande qualità e struttura. Vecchie vigne sembrano infatti aver resistito agli attacchi della fillossera, arrivando integre nel XX secolo, con le radici ben salde proprio nel territorio dell’Ascolano, vicino ad Arquata del Tronto.
La riscossa del vitigno è un fenomeno piuttosto recente. Sebbene la sua storia lo leghi saldo al territorio delle Marche, solo a partire dal 1990 le uve di questo vitigno sono state vinificate in purezza, dimostrando di saper regalare vini dal piacevole spessore gustativo, profumati e persistenti.
Perchè Pecorino?
Esistono diverse teorie volte a spiegare il significato del nome di quest’uva.
La più accreditata e, forse, anche la più verosimile, è quella che vede il nome “Pecorino” legato al fenomeno della transumanza delle greggi verso la Puglia: sarebbe stato il vino destinato a sostentare i pastori durante il lungo viaggio.
Similmente, una teoria particolarmente divertente, vedrebbe il vitigno legato sempre alla transumanza ma non tanto ai pastori, quanto alle vere protagoniste del viaggio: si racconta, infatti, che le pecore fossero ghiotte dei piccoli e saporiti acini di quest’uva, tanto da creare scompiglio e liti durante il passaggio dei pastori nei terreni agricoli dove erano presenti anche le vigne.
Un’altra teoria vedrebbe derivare il nome da un abbinamento cibo vino particolarmente apprezzato, tra l’uva e l’omonimo formaggio. Un’immagine sicuramente affascinante e nemmeno troppo distante dalla realtà, dal momento che, alcuni vini a base di uve Pecorino in purezza riescono benissimo ad esaltare il gusto dei Pecorini freschi e, in generale, dei formaggi freschi e a pasta filata.
Infine, l’ultima teoria, forse la più distante dalla realtà, assocerebbe la forma tipica dei grappoli del vitigno alla silhouette della testa della pecora. In realtà non tutti i grappoli hanno una forma alata e, pertanto, questo simpatico parallelismo risulta un pochino azzardato e fantasioso.
Caratteristiche ampelografiche
Il vitigno è caratterizzato da grappoli di media grandezza, dalla forma generalmente cilindrica, dotati di acini di piccole dimensioni, dalla tipica buccia gialla con sfumature verdi, a volte screziata con venature color terra.
Solitamente, le uve di germogliano precocemente e vengono vendemmiate nella prima metà di Settembre.
E’ un vitigno che ha dimostrato di sapersi adattare a condizioni climatiche diverse e anche a suoli aridi, magri e di montagna. Un’uva non troppo esigente anche se, purtroppo, caratterizzata da una produzione non così costante e abbondante.
In particolare, è un vitigno molto resistente agli agenti atmosferici e agli attacchi delle principali crittogamiche, come la peronospora e l’oidio. I terreni migliori per la sua coltivazione sono collinari, in quota, caratterizzati da un clima fresco e ventilato.
Proprio per questa sua predilezione, il Pecorino si è perfettamente adattato alle zone appenniniche delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo.
Soprattutto negli ultimi anni, le pregiate caratteristiche organolettiche, che questo vitigno riesce a conferire ai vini derivanti, hanno determinato un suo crescente apprezzamento da parte del pubblico, tanto che dal 2014 si è registrata un’autentica impennata nel numero delle nuove barbatelle piantate.
Colore, profumo e gusto
Il vino che si ottiene dalla vinificazione delle uve pecorino in purezza mostra una veste luminosa, dal tipico colore giallo chiaro, con tenui sfumature verdi.
Rivela dei profumi particolarmente accattivanti e vivaci, ricchi di sensazioni di frutta matura e fiori, con più leggere, ma ugualmente invitanti, sensazioni speziate.
Nel ventaglio aromatico del più classico dei Pecorini in purezza possiamo chiaramente percepire vividi sentori di pesca gialla, mela renetta e ananas, note di fiori d’acacia e di ginestra e particolari aromi di anice stellato, zenzero e liquirizia bianca.
All’assaggio, le uve sanno regalare un gusto freschissimo e un sorso ben strutturato, carico di saporosità e, allo stesso tempo, vellutato. Generalmente, nei migliori Pecorini, caratteristica saliente è la stuzzicante sapidità minerale e quella lunga, tipica e piacevole, persistenza su note dolci e fruttate.
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