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Fiaccolata nel cratere del sisma. Questa notte.

Sembra passato un secolo, sembra passato un attimo, sei anni fa oggi era la Domenica delle Palme, una domenica di sole e festa in cui gli aquilani si recavano in Chiesa, nelle loro Chiese per l’ultima volta.

Questa notte alle 3.32 di sei anni fa il terribile sisma  fece 309 vittime, 1500 feriti e quasi 70mila sfollati, cioè tutti i residenti dell’Aquila e dei paesi limitrofi.

Una notizia che come il dolore si sparse veloce e fulminante, L’Aquila da eterna Cenerentola d’Abruzzo divenne per un breve, brevissimo periodo il centro del mondo, vittima e carnefice di quella macchina mediatica che doveva salvarla ed invece l’ha affossata.

In sei anni sono cambiate molte cose, ma le promesse di una vera ricostruzione sono ancora sospese.

Ben quattro presidenti del consiglio si sono succeduti e piano piano hanno iniziato a non voler neanche più visitare la città (Matteo Renzi sono mesi che viene annunciato e basta .ndr).

LA RICOSTRUZIONE

I quartieri nuovi sono ricostruiti per l’80% “ma dentro le mura la ricostruzione è al 10%”, afferma il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, e nel cuore del centro “è al 3%, e nelle frazioni siamo a zero”.

Per L’Aquila sono stati già stanziati 4 miliardi di euro, ma “servono altri tre miliardi e mezzo per riuscire a ricostruire per il 2017”, – dice il sindaco e – “Sarebbe anche a portata di mano, ora abbiamo le risorse economiche, ma mancano geometri, architetti e personale amministrativo”. – e poi continua – “abbiamo sottovalutato il personale necessario. Al governo non chiediamo assunzioni ma di spostare gli impiegati da altri uffici”.

Questi, però, restano solo intenti e numeri privi di significato se non li caliamo nella realtà del tempo della città dell’Aquila.

Una città in cui gli adolescenti di oggi non sanno cosa sia il centro storico o una vita di città “normale”. Vivono nelle newtown e a ridosso dei centri commerciali nei quali si ritrovano come in una periferia metropolitana.

I MUSP CIOE’ LE SCUOLE PROVVISORIE

Uno dei disagi più grandi del post terremoto lo vivono gli studenti di tutte le età.

Sono infatti più di 6000 i ragazzi e le ragazze che studiano anche 7/8 ore al giorno dentro i MUSP (Moduli ad Uso Scolastico Provvisori) e fino ad oggi nessuna scuola è stata ricostruita.

“Sono arrivati solo a metà 2013 e fino ad allora, per legge, non potevamo fare nessun progetto – dichiara all’ANSA il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente – A breve dovrebbero cominciare i lavori in due scuole ma la burocrazia per la ricostruzione pubblica ci fa perdere mesi”.

Nella frazione di Sassa, nei container, c’è l’Istituto Rodari. Silvia Frezza, maestra e parte della Commissione “Oltre il MUSP”, racconta: “In questa scuola i filtri dei condizionatori sono stati puliti due volte in sei anni, con un aumento di malattie respiratorie e congiuntiviti. I pavimenti si stanno staccando: hanno messo bulloni e nastro adesivo ma i bambini inciampano. E poi ci sono solo due bagni per le femmine e due per i maschi per 120 bambini di scuola primaria. Altrove, in altri Musp della città, quando si va a tirare l’acqua dal water questa riesce dal lavandino. In altre non funzionano le fogne o i tetti hanno avvallamenti per la neve e quindi infiltrazioni. Le stesse ditte costruttrici ci dissero: ‘Potete restare qui massimo 4-5 anni’. Poi molte di queste sono scomparse lasciando noi e il Comune in difficoltà”.

“Questa è una città che ha dimostrato attivismo e protagonismo – racconta Sara Vegni referente di Action Aid all’Aquila -, basti pensare ai tanti movimenti e comitati nati dopo il sisma. Anche i giovanissimi hanno dimostrato molto, quindi è giusto dare loro la parola, anche perché nei primi anni non ce l’abbiamo avuta”. Ed è proprio per rendere partecipi i bambini di quello che L’Aquila sta vivendo che nella scuola “Rodari” 100 ragazzi hanno formato liste e programmi, disegnato simboli e trovato slogan per eleggere il Consiglio comunale dei bambini. Il Consiglio prenderà anche parte al ‘vero’ Consiglio comunale dell’Aquila per presentare richieste e osservazioni.

LA FIACCOLATA

Il programma prevede, oltre la fiaccolata promossa dai familiari delle vittime, che partirà domenica 5 aprile alle 22,30, da via XX Settembre  dal piazzale  di fronte al palazzo di Giustizia.

DOMANI IL GIORNO DEL LUTTO

Inoltre si ricorda che per la giornata del 6 aprile il primo cittadino Massimo Cialente ha proclamato il lutto cittadino.

Abruzzo24ore

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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