Particolare del gonfalone-J. Cardone 1579 (Museo d’Abruzzo, L’Aquila, Fortezza Spagnola)
«… fu nominata Aquila da premeditato giudicio di coloro che la edificarono, che siccome l’aquila è reina de gl’altri uccelli, cosi la lor città havesse da esser capo di tutti quei popoli, e genti del contor-no, e che come capo, più degna e più potente havesse a dominarle»
(B. Cirillo, Annali della città dell’Aquila)
Tra il Sirente e il Velino, a sud-est, e il Gran Sasso e i Monti della Laga, a nord-ovest, si estende la conca valliva dell’aquilano, all’interno della quale, a 721 m s.l.m., è nata la città de L’Aquila, a confine tra i due antichi contadi, Amiterno e Forcona. In questa area trovarono riparo i vestini sconfitti dai ro-mani nel 293 a.C.; fu luogo di dominazioni longobarde che sottrassero la città all’esarca di Ravenna. Nel IX secolo, Farfa si estese sul contado. Arrivarono i saraceni, i normanni con Ruggero II che cercò di conquistare questa valle. Il 2 dicembre del 1256, le due città, Amiternum e Furcunium, stanche dei continui soprusi dei baroni di Federico II, si impegnarono a coordinare la autonomia e la difesa degli assetti territoriali, costruendo una nuova e forte città (Aquila) che sapesse difendere il territorio e da qui nacquero i quattro quarti della città, due quarti amiternini (San Pietro e San Giovanni ora San Marciano) e due quarti forconesi valvensi (Santa Maria a Paganica e San Giorgio ora Santa Giu-sta, testimonianze dell’architettura sacra romanica aquilana).
Pianta dell’Aquila realizzata nel 1575 da Girolamo Pico Fonticulano
Gli esecutori materiali della progettazione urbana furono gli abitanti dei ca-stelli della conca aquilana, 99 secondo la tradizione, che vollero confederarsi in un unico grande centro. Ad ogni castello fondatore fu assegnata un’area affinché vi edificasse le case attorno a una chiesa, una piazza e una fontana pubblica. La suddivisione in quarti avvenne nel 1276 ad opera di Lucchesino da Firenze ma, già nel 1245, l’imperatore Federico II di Svevia aveva pro-grammato la fondazione della città, anche se il maggiore impulso venne nel 1253 da parte di Corrado IV che la realizzò quasi completamente. A pochi mesi di distanza dall’elezione a pontefice di Celestino V, il 28 settembre 1294, Carlo d’Angiò la riconobbe ufficialmente.
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