Cultura: generalità
Eredità di un passato in cui fu patria di diverse genti italiche, l’Abruzzo è una terra culturalmente molto sfaccettata e con un ricco patrimonio di usi, costumi e tradizioni che il recente decollo economico non ha cancellato. Figure importanti come G. D’Annunzio e B. Croce, artisti e scrittori quali F. P. Michetti, I. Silone, E. Flaiano, la dinastia dei pittori, scultori e ceramisti Cascella sono tra gli esponenti più importanti che, fra i sec. XIX e XX, hanno contribuito a far conoscere l’Abruzzo. Alcuni di essi operarono molto a Pescara, che, oltre a essere la città più popolosa della regione, è anche la più vivace dal punto di vista culturale e si pone in diretta concorrenza per manifestazioni e istituzioni culturali con L’Aquila. Uno degli eventi più importanti che la qualificano, per il forte richiamo di pubblico e per la partecipazione di artisti di grande fama, è il Festival Internazionale del Jazz, che dal 1969 vi si svolge ogni anno in estate. La capitale storica della regione, L’Aquila, vanta fin dal sec. XV una prestigiosa università e, nascosto nelle viscere del poco lontano Corno Grande, il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso di fisica nucleare, fra i più grandi del mondo e le cui ricerche hanno risalto internazionale. Fra le iniziative volte a dar lustro alla regione in ambito culturale va ricordato il Premio Scanno, istituito in questo piccolo borgo in provincia di L’Aquila nel 1975, che mira a riconoscere talenti in varie discipline oltre a quella più propriamente letteraria.
Cultura: tradizioni
Il lungo passato agricolo e pastorale dell’Abruzzo ha segnato profondamente sia la cultura popolare, sia il folclore e le tradizioni. Regione quant’altre mai conservatrice, anche per la caratteristica configurazione orografica, rivela nelle sue usanze ascendenze arcaiche e antichissime, conservate nell’ambito della tradizione cristiana. È questo il caso, per esempio, della Festa dei Serpari che si tiene la prima domenica di maggio a Cocullo, cittadina in cui è conservata la reliquia del “sacro dente” appartenente a san Domenico, cui si attribuiscono poteri magico-terapeutici. Il rito ha inizio nella chiesa, dove i fedeli e i pellegrini rendono omaggio a san Domenico. Successivamente, si svolge la processione nel corso della quale la statua del santo, ricoperta di serpi, attraversa le strade del paese. È intrisa di rituali magico-propiziatori anche la festa di San Zopito, che si celebra il lunedì successivo alla Pentecoste, presso Loreto Aprutino, durante la quale un bue con in groppa un fanciullo viene fatto inginocchiare di fronte al sagrato della chiesa di San Pietro. Un accenno particolare merita la festa di San Giovanni, che raccoglie a Civitella Roveto devoti provenienti da tutta la valle e che lega alla celebrazione del santo un vero e proprio rito delle acque sulle sponde del fiume Liri. Il calendario delle ricorrenze sacre e profane in Abruzzo è fittissimo e ricorda momenti cardine della vita, nonché eventi importanti: è, quest’ultimo, il caso della “Perdonanza” di L’Aquila (che rievoca l’indulgenza plenaria concessa da papa Celestino V in occasione della sua elezione), mentre legati al lavoro nei campi sono sia la Gara del Solco dritto a Rocca di Mezzo (si tratta di tracciare un solco perfettamente rettilineo della lunghezza di 3 km) sia le feste del fuoco che incendiano le montagne d’inverno. Altre feste sono rievocazioni storiche o di eventi leggendari, come la Festa dei Banderesi a Bucchianico, la Sagra dei Saraceni a Villamagna, o ancora la Giostra Cavalleresca a Sulmona. Al calendario delle ricorrenze sacre appartengono soprattutto le processioni e i rituali della Settimana Santa, come la Processione del Cristo Morto di Chieti o la Sacra Rappresentazione di Pasqua a Spoltore, o le celebrazioni della Pasqua a Sulmona. La tradizione abruzzese rivive anche nelle attività artigianali, che annoverano alcune produzioni storiche (ceramiche di Castelli e di Palena; oreficerie e artistiche filigrane soprattutto a Sulmona e a L’Aquila; merletti a Pescocostanzo e Scanno; oggetti in rame e ferro battuto in tutta la regione) e altre particolari (confetti a Sulmona, fisarmoniche ad Atri e Carsoli, coperte dai tipici disegni a Taranta Peligna). Lungo le vie abruzzesi della transumanza si è sviluppata una pregevole arte pastorale, in cui spicca la lavorazione del legno. L’intaglio di oggetti lignei ha dato vita a un importante polo produttivo nel settore del mobile. Da menzionare anche l’ampia e variegata gamma dei tipici costumi popolari, fra i quali spiccano quelli di Scanno; originario di Pescasseroli sarebbe, secondo una tradizione, il vestito tipico delle donne campane dell’isola di Procida.
Cultura: enogastronomia
L’Abruzzo fornisce prodotti gastronomici particolarmente pregiati quali paste, olio, zafferano e formaggi (scamorze, caciocavalli, pecorino, burrini). Alle quattro province corrispondono diverse preparazioni tipiche, con alcuni piatti comuni ma anche con moltissime specialità locali; gli ingredienti sono quelli di una cucina semplice, che riutilizza tutto e nobilita ogni qualità e tipo di carne, prediligendo in particolare l’agnello. Celebrano l’arte gastronomica abruzzese i maccheroni alla chitarra, la minestra detta “Le Virtù” (conta sette tipi di legumi, di verdure fresche, di pasta e di carne), l’agnello incaporchiato, il brodetto di pesce di Pescara e Vasto, lo scapece chietino (pesce fritto cosparso di zafferano di Navelli e conservato nell’aceto). Molto diffusa è la pasticceria, sia casalinga (cicerchiata, zeppole, taralli, ferratelle e mostaccioli) sia industriale (confetti di Sulmona, parrozzo di Pescara, torrone al cioccolato). Il panorama enologico abruzzese è contraddistinto dalle DOC controguerra, montepulciano d’Abruzzo e trebbiano d’Abruzzo, che corrispondono ai vini più famosi; tipici digestivi sono il centerbe di Tocco da Casauria e l’aurum di Pescara. Fra i prodotti DOP sono gli oli d’oliva aprutino Pescarese, Colline Teatine e pretuziano delle Colline Teramane.
Bibliografia
Per la geografia
F. Milone, L’Italia nell’economia delle sue regioni, Torino, 1955; F. Sabatini, La regione degli Altipiani maggiori d’Abruzzo, Roccaraso, 1960; G. G. Napolitano, L’Abruzzo, Teramo, 1969; M. Fondi, Abruzzo e Molise, Torino, 1970; S. D’Attanasio, Abruzzo. Montagne e uomini, Rovereto, 1986.
Per la preistoria
A. M. Radmilli, Abruzzo preistorico, Firenze, 1965; V. Cianfarani, Antiche civiltà d’Abruzzo, Roma, 1969; idem, Culture arcaiche dell’Italia medio-adriatica, in Popoli e Civiltà dell’Italia Antica, 5, Roma, 1976; A. M. Radmilli, Storia dell’Abruzzo dalle origini all’età del bronzo, Pisa, 1977; V. D’Ercole, Guida al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo – Chieti, Chieti, 1987, pag. 23-38; idem, in Notiziario Studi Etruschi, vol. 54, 1988, pag. 401-421; idem, La preistoria: dal quinto millennio al primo millennio avanti Cristo, in Chieti e la sua provincia. Storia, arte e cultura, Teramo, 1990.
Per la storia
C. Minieri-Riccio, Biblioteca storico-topografica degli Abruzzi, Napoli, 1862-91 (ristampa, Bologna, 1968); Autori Vari, Abruzzo, Milano, 1963; “Rivista di studi abruzzesi”, Roma, 1963 e seg.; F. Desiderio, C. Viggiani, U. Russo, Abruzzo nel Novecento, Pescara, 1984; E. Abbate, Breve storia dell’Abruzzo. Dalla preistoria all’epoca moderna, L’Aquila, 1987.
Per l’arte
I. C. Gavini, Storia dell’architettura in Abruzzo, Milano-Roma, 1927-28; V. Mariani, Sculture lignee in Abruzzo, Bergamo, 1930; M. Chini, Silvestro Aquilano e l’arte in Aquila nella seconda metà del secolo XV, L’Aquila, 1954; G. Matthiae, Il castello dell’Aquila e il Museo Nazionale abruzzese, Roma, 1959; M. Ortolani, La casa rurale negli Abruzzi, Firenze, 1961; R. Mancini, Conoscere l’arte e i monumenti d’Abruzzo, L’Aquila, 1986.
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