Negli anni del dopoguerra, mentre diminuisce radicalmente l’importanza della pastorizia (principale attività di un tempo), spopolamento e regresso demografico corrono di pari passo. La Chiesa, quasi in prima persona, assume il generale processo di ripresa, lo accompagna e lo sostiene fattivamente: gli esempi di Campobasso (nel 1927 sede della ristrutturata diocesi di Boiano-Campobasso) e di Pescara (nel 1949 sede della ristrutturata diocesi di Penne-Pescara), massimamente esprimono la portata della presenza ecclesiale e quel generale operato dei vescovi e delle chiese abruzzesi e molisane nei rispettivi contesti sociali. Fra le numerosissime istituzioni diocesane di carattere pastorale-catechetico-caritativo-assistenziale, realizzate nelle varie diocesi dal dopoguerra ai nostri giorni, meritano un cenno le istituzioni culturali ecclesiastiche che sul territorio interagiscono con quelle civili: l’Istituto teologico abruzzese-molisano, eretto nel 1971 all’interno del seminario regionale di Chieti e affiliato alla facoltà di teologia dell’Università lateranense di Roma, per la formazione dei futuri presbiteri, specialmente quelli della regione ecclesiastica; lo Studio teologico-biblico aquilano e i vari istituti superiori di scienze religiose, che sorgono all’Aquila, Chieti, Pescara, Campobasso con gli istituti e scuole di teologia per laici, sorti all’incirca negli anni 1985-1986 nelle rimanenti diocesi, quando a Sulmona, con il vescovo Francesco Amadio, troviamo già attivato (24 novembre 1978) nella casa dello studente il corso triennale di cultura teologica per laici. Nell’ottobre 1946 è presentata la prima domanda per l’autonomia regionale del Molise, con il conseguente di stacco dall’Abruzzo, e il 17 dicembre 1963 il Molise diviene la ventesima regione d’Italia; il 3 marzo 1970 Isernia è capoluogo della omonima provincia molisana. Il 6 dicembre 1973, con la lettera apostolica Quanto honore (AAS, 1974, 320), Paolo VI proclama l’Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise, sebbene solo nel 1975 può dirsi completato il grande santuario cominciato, in suo onore, nel 1890. Nel 1977, a Pescara, Paolo VI conclude il XIX congresso eucaristico nazionale (l’XI si celebrò a Teramo nel 1935), e Giovanni Paolo II è più volte in Abruzzo e Molise, rispettivamente all’Aquila (1980), a San Salvo e a Termoli (1983), nonché ad Avezzano e a Teramo-Atri (1985). Gli anni Settanta e Ottanta del Novecento conoscono quelle generali ristrutturazioni che porteranno progressivamente all’attuale configurazione amministrativo-territoriale delle diocesi italiane. Sorvolando sulle particolari modifiche delle circoscrizioni territoriali diocesane che in questo momento intervengono anche in Abruzzo e Molise, con acquisti e perdite di parrocchie specie nelle zone di confine con altre diocesi, e rinviando per questo aspetto ai singoli lemmi del presente dizionario, arriviamo ai momenti più salienti di questo cammino: nel 1972 L’Aquila è sede metropolitana; il 21 agosto 1976, con l’elevazione di Boiano- Campobasso a sede metropolitana, è costituita la nuova provincia ecclesiastica molisana; nel novembre è costituita la conferenza episcopale abruzzese e molisana; il 2 marzo del 1982 è soppressa la metropolia di Lanciano (diocesi ora soggetta a Chieti) ed è eretta quella di Pescara- Penne; nel settembre del 1986 l’assetto ecclesiastico delle diocesi abruzzesi e molisane compie, anche dal punto di vista delle nuove denominazioni, quel lungo e faticoso cammino avviato dal 1818 e rafforzato negli anni del postconcilio Vaticano II, per approdare a quella sistemazione riferita all’inizio di questo discorso. Il 19 marzo 1995 Giovanni Paolo II è di nuovo in Molise: a Campobasso, sul monte Vairano, benedice e pone la prima pietra del «Centro di Ricerca e Formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche» dell’Università cattolica del Sacro Cuore; a Castelpetroso celebra l’eucarestia ai piedi della Vergine addolorata; ad Agnone incontra il mondo del lavoro, ribadendo con forza che il lavoro non è una merce, ed esortando i molisani a non venir meno nel progettare il proprio futuro (al papa la fonderia Marinelli dona quella «campana della pace» che il pontefice porterà nell’ottobre successivo all’Onu). Nel magistero della Chiesa, negli insegnamenti del Concilio Vaticano II, oltre che in quello dei propri vescovi e nelle direttive dei sinodi che ai nostri giorni si celebrano nelle varie diocesi, la Chiesa di Abruzzo-Molise, alle prese con i nuovi problemi dell’evangelizzazione e della pastorale, trova l’incoraggiamento autorevole a proseguire il cammino nel segno del dialogo e della fattiva operosità.
Cf. C. Palumbo, voce Abruzzo-Molise in Le Diocesi d’Italia
I vol., pp.160-176, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2007
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