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Abruzzo dal 700 ai giorni nostri

In Abruzzo e Molise si avrà allora un episcopato ricostruttore e mediatore, un episcopato, insomma, che condivide quel certo stile di mobilitazione impresso da Pio XII a tutta la chiesa italiana. Alla vigilia della prima guerra mondiale (13 gennaio 1915) – che, fra l’altro, vedrà fraternamente ospitate in Abruzzo migliaia di profughi del Veneto, invaso dopo la sconfitta di Caporetto – un violento terremoto provoca trentamila morti nella Marsica: è in questa triste occasione che lo scrittore Ignazio Silone (Secondino Tranquilli, di Pescina) vi incontra «uno strano prete», apostolo della carità, che ora è san Luigi Orione. Per le conseguenze del sisma, nel 1920 la sede vescovile dei marsi è trasferita ad Avezzano, dopo la breve parentesi intermedia da Pescina a Tagliacozzo. Nel 1924 è sancita, nella persona del vescovo, l’unione di Termoli a Larino (nuovamente formulata nel 1970). Con l’istituzione della nuova provincia di Pescara (1927) si punta verso una decisiva ripresa economica della regione, ma proprio Pescara riceverà i colpi più duri nel corso della guerra successiva (inverno 1943-1944). Tra i vescovi abruzzesi e molisani in prima linea nell’opera di soccorso, di conforto e tutela delle popolazioni colpite, durante il secondo conflitto mondiale, emergono le figure di Giuseppe Venturi, cui Chieti deve la dichiarazione di «città aperta» e la totale salvezza dalla distruzione bellica, Pietro Tesauri, che salva Lanciano dalla rappresaglia nazista, Carlo Confalonieri (futuro cardinale) all’Aquila, e Secondo Bologna che rimane vittima delle bombe esplose su Campobasso. Nel 1945 una nuova scoperta stimola e incoraggia il cammino di fede delle locali popolazioni nel segno della tradizione apostolica: l’11 maggio, infatti, nella cattedrale di Termoli, è rinvenuto un piccolo loculo coperto da una rozza lastra di marmo. Rimosso fugacemente il tutto alla presenza del vescovo Oddo Bernacchia, si scopre nel rovescio della lapide l’iscrizione: IN NO(m)I(n)E XPI.A(men).ANNO D(omi)NI. M.C.C.XXX.V.IIII. † HIC REQVIESCIT CORP(us) BEATI TIMOTHEI DISCIPV/LI PAVLI AP(osto)LI. RECO( n)DITV(m) A VENERAB(i)LI STEPHA( n)O EP(iscop)O/ T(er)MVLA(n)O VNA CV(m) CAPITVLO. Si tratta, come la scienza archeologica dimostrerà e annuncerà ufficialmente nel 1947, delle reliquie di san Timoteo «discepolo dell’apostolo Paolo».

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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