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Abruzzo dal 700 ai giorni nostri

Ulteriori mutamenti, relativi a trasferimenti interni di residenze vescovili e acquisizioni territoriali si registrano nel corso di questo secolo: nel 1738 il vescovo di Boiano Domenicantonio Manfredi fissò la sua residenza a Campobasso, portandovi anche l’archivio e la cancelleria; nella seconda metà del secolo il vescovo dei marsi, Mattei, trasferì la sua residenza a Celano per il cattivo stato dell’episcopio di Pescina, mentre, a fine secolo, il vescovo di Teramo Pirelli poté reincorporare alla diocesi i territori di Mosciano, Notaresco e Morro d’Oro, dal 1530 al 1795 prelature nullius degli Acquaviva. Purtroppo negli anni 1798-1815 anche l’Abruzzo e il Molise sono funestati dall’invasione dei francesi giacobini. I noti volumi di Luigi Coppa-Zuccari sulla vita degli abruzzesi e molisani, tra le distruzioni e i crimini di questi anni, per l’odio feroce degli invasori verso le popolazioni cattoliche del Regno di Napoli, costituiscono il più notevole ed eloquente monumento. A L’Aquila i frati di san Bernardino da Siena (ventisette tra sacerdoti, fratelli laici e novizi e due canonici) vennero fucilati per aver preso le difese del popolo in armi contro l’invasore, che aveva profanato le reliquie di Celestino V e cercato quelle di san Bernardino da Siena per riservargli analogo trattamento. Fucilazioni e conseguente oltraggio dei cadaveri, saccheggi e imposizioni di forti contributi pecuniari, incendi di città e villaggi, distruzioni di chiese e monasteri, assieme alla risposta armata delle popolazioni fedeli ai Borboni e alla causa cattolica, si succedono a ripetizione da Teramo a Chieti a Ortona (ove vennero profanate la tomba e le reliquie di san Tommaso), Guardiagrele, Vasto, Sulmona (centro di raccolta e di cura dei francesi feriti e malati), Termoli, Ripalimosani ecc., mentre Isernia, se è risparmiata dalle fiamme a motivo della base militare costituitavi dai francesi, è però pillée et plus que décimée per la fiera opposizione armata all’invasore che all’Aquila aveva profanato le reliquie del suo «Santone »: il vescovo Michelangelo La Peruta e il canonico Iadopi furono arrestati e poco mancò che fossero passati per le armi.

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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