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Abbazia di Montesanto a Civitella del Tronto

montesanto

Il complesso abbaziale è uno dei centri benedettini più fiorenti dell’Abruzzo. La più antica fonte certa sulla presenza dell’abbazia risale al 1064 anche se la tradizione ne attribuisce la fondazione a San Benedetto, negli anni 540-542. Il monastero, che nel XIII secolo era tra i più importanti del territorio, iniziò a decadere intorno alla fine del ‘400 fino alla definitiva soppressione del 1797. L’attuale impianto della chiesa, a navata unica con coro orientato a Est e due ingressi lungo il fianco meridionale, è l’esito di un intervento risalente al XVII secolo in cui venne ridotta la lunghezza dell’aula. Durante indagini archeologiche, condotte nell’ambito di recenti lavori di restauro dell’abbazia, sono stati rinvenuti, lungo il fianco settentrionale della chiesa, alcuni resti che confermerebbero l’assetto medievale a tre navate, trasformato tra il XIII e il XIV secolo in un impianto a navata unica. Il rinnovato edificio corrisponderebbe al monumento conservatosi sino a oggi, benché privato dello spazio del primitivo portico e della parte iniziale della navata stessa. Il campanile romanico, attualmente isolato dalla chiesa, è inglobato nelle strutture del monastero costituito da due corpi di fabbrica, il più antico dei quali appare quello con orientamento Est-Ovest. L’Abbazia di Montesanto, nonostante si trovi all’interno del territorio abruzzese chiamato in passato “in partis aprutinis” o “in Regno” per la sua appartenenza al Regno di Napoli è ancora oggi parte integrante della Diocesi di Montalto-Ripatransone-San Benedetto del Tronto. Questa anomala appartenenza risale al tempo della costituzione della sede di competenza vescovile, eretta nel 1586 da papa Sisto V, originario della terra montaltese. L’attuale rettore è monsignor Ettore Di Filippo, Pastore emerito di Campobasso-Bojano che, da diversi anni è stato e continua a essere l’artefice della rinascita del complesso benedettino da dove, una volta entrati, è possibile accedere lungo un viale denominato ‘Via Lucis’, ovvero in un percorso caratterizzato da diverse statue ciascuna delle quali rappresenta le varie fasi del cammino della conoscenza dell’uomo.

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Foto di Francesco Mosca

Testo di Francesco Mosca

L’Abbazia di Montesanto si trova in territorio di Civitella del Tronto (Teramo). La strada per raggiungerla sale attraverso un ombroso bosco, giunge fino ad un piccolo cimitero ed arriva davanti al cancello dell’Abbazia. All’inizio del viale che si percorre a piedi fino al complesso conventuale due angeli marmorei garantiscono buona accoglienza al pellegrino; esso è poi costeggiato da figure simboliche che rappresentano momenti del Vecchio Testamento. Si giunge infine al piazzale dove si affacciano la chiesa ed il convento, di fronte al quale un gruppo marmoreo rappresenta Pietro del Morrone, cioè Papa Celestino V. Da qui il panorama, dovunque si spazi, è bellissimo. La tradizione attribuisce la fondazione dell’Abbazia a San Benedetto Abate addirittura nel 542, prima cioè che fondasse l’Abbazia di Montecassino, ma la prima testimonianza scritta risalirebbe all’anno mille. Nel XIII secolo risultava tra i più importanti del territorio, avendo una giurisdizione molto vasta e godendo di ampia autonomia. Cadde poi in disgrazia alla fine del XV secolo, fino ad essere soppressa nel 1797. A partire dal 1992 dai ruderi rimasti furono gradatamente ricostruiti gli edifici che oggi vediamo. Il complesso è costituito dalla Chiesa di Santa Maria di stile romanico, da un campanile romanico a base quadrata staccato dalla chiesa ed accorpato all’Abbazia e dall’Abbazia vera e propria. La Chiesa è austera e semplice, a navata unica, e la parete di fondo del presbiterio è rettilinea.   Sulla chiave d’arco dell’ingresso laterale è inciso un decoro floreale insieme alla data 1622, che probabilmente fu quella di una importante ristrutturazione.

Per arrivarci da  Teramo: si prende la S.S. 81 per  Ascoli Piceno e, superato l’incrocio con la strada che conduce a  Colle S. Nicola e poi quello che conduce a Civitella del Tronto, si percorrono ancora circa 4 Km., si supera Villa Passo e si gira a destra in una stradina subito dietro ad una curva cieca.

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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