Le difficoltà delle aree interne
In Abruzzo esiste una forte differenziazione tra chi vive nelle aree polo e chi nelle aree interne, dovuta innanzitutto alle caratteristiche orografiche del territorio. Da un lato, infatti, troviamo un buon grado di urbanizzazione nelle zone costiere. Dall’altro, è una regione caratterizzata dalla presenza di aree interne, principalmente nelle province dell’Aquila e di Teramo.
Sulla costa abruzzese vivono 437mila persone: oltre un terzo del totale, che nel 2021 era pari a 1,28 milioni di abitanti. Questi territori sono molto più urbanizzati e 8 volte più densamente abitati rispetto all’entroterra. Al tempo stesso, però, oltre 350mila persone vivono nelle aree interne. Si tratta del 36% della popolazione: oltre 13 punti in più rispetto alla media nazionale. Questi dati fanno dell’Abruzzo una regione fortemente polarizzata.
Abruzzo: una regione, tanti territori diversi
La marginalità di alcune zone è emersa anche in occasione di eventi tragici, come i terremoti verificatisi nel 2009, nel 2016 e nel 2017. Tra i comuni ricadenti nelle aree interne, infatti, molti sono classificati come zona sismica 1, quella in cui la probabilità che capiti un forte terremoto è più elevata. Si tratta di circa il 18% dei residenti della regione. Una quota molto più elevata rispetto alla media nazionale, che si attesta al 5% circa. Il 18% degli abruzzesi abita in un comune in zona sismica 1
Mobilità
Le caratteristiche morfologiche del territorio abruzzese fanno emergere con forza anche il tema della mobilità. L’esigenza di un sistema di trasporti efficiente è da sempre una questione centrale per l’Abruzzo.
Per questo motivo l’opportunità del Pnrr in termini di potenziamento delle infrastrutture e della mobilità assume una valenza strategica per il futuro di una regione dove le infrastrutture, in particolar modo quelle ferroviarie, presentano più d’una criticità.
Ammontano a 259,1 milioni di euro gli investimenti per infrastrutture e mobilità “territorializzati” in Abruzzo nel Pnrr. Risorse che per una quota consistente, a livello nazionale, andranno sul sistema ferroviario, e non potrebbe essere altrimenti, considerando l’impronta “ecologica” che caratterizza il piano.
Per l’Abruzzo si tratta di un’opportunità di innovazione da cogliere non solo per modernizzare il sistema dei trasporti, ma anche per riavvicinare i propri territori e i propri cittadini, ricucendo la faglia che corre tra le estese aree interne della regione e i poli con maggiore sviluppo economico. Un’opportunità anche per le città abruzzesi in termini di connessione con il resto del paese.
L’Abruzzo tra peculiarità ed eccellenze
È impossibile riassumere in poche parole quanto abbiamo rilevato negli approfondimenti tematici dei primi mesi di Osservatorio Abruzzo. Può essere utile focalizzare alcuni aspetti, anche se certamente non esaustivi della complessità di una regione multiforme.
Nonostante le famiglie abruzzesi siano meno connesse della media italiana (77% dei nuclei ha internet a casa, 2 punti in meno della media nazionale), le aziende della regione sono tra quelle con maggiore insediamento sul web in Italia. Nel settore industria e servizi, quasi 3 aziende abruzzesi su 4 sono insediate sul web con un proprio sito internet, una percentuale superiore alla media nazionale e che pone la regione al 5° posto in Italia dopo Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e Piemonte.
La trasformazione digitale dell’Abruzzo
Come era facile aspettarsi, un altro punto di forza della regione è rappresentato dal suo enorme patrimonio culturale, stratificato in secoli di storia, arte e cultura. Si tratta di un comparto da tutelare e anche da riqualificare anche attraverso i fondi del Pnrr e la conseguente messa a rete delle infrastrutture in un sistema dinamico e interconnesso.
L’Importanza del patrimonio culturale in Abruzzo
3.909 beni culturali censiti per l’Abruzzo, tra cui circa 900 chiese e oltre 1.500 tra case e palazzi storici.
Strettamente legato alla cultura è il turismo, con particolare attenzione a quello che ha attratto molti visitatori negli ultimi anni in regione, in buona parte legato alla natura. In questo senso, la regione “polmone verde d’Europa”, fa della ricchezza naturale uno dei suoi punti di forza.
Basti pensare che più di un terzo della superficie terrestre del territorio (il 35,9%, pari a un’area di oltre 387mila ettari) è considerato area protetta. Cifre che pongono l’Abruzzo al primo posto tra le regioni italiane.
L’Abruzzo è la regione italiana con la superficie maggiore di aree protette terrestri
Percentuale di superfici terrestri e marine sul totale, presenti alla rete Natura 2000, divise per regioni (2021)
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