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Nasce il Centro di Conservazione della Biodiversità Vegetale dell’Abruzzo

La diversità vegetale di un territorio ne rappresenta l’espressione più autentica in termini sia biologici sia culturali. E nasce da questa consapevolezza il Centro di Conservazione della Biodiversità Vegetale per l’Abruzzo, voluto dal Parco Nazionale della Maiella e dalla Regione Abruzzo con l’obiettivo di salvaguardare le entità vegetali a rischio nell’ambito di programmi di conservazione e valorizzazione.

L’inaugurazione del Centro, a Lama dei Peligni (Chieti) presso la Banca del Germoplasma del Parco della Maiella, è stata accompagnata da una giornata di confronto che si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra Ente Parco e Consiglio Nazionale delle Ricerche in Economia Agraria (Crea), finalizzato alla tutela del patrimonio agroforestale, agroalimentare, della biodiversità e dello sviluppo rurale, nonché alla valorizzazione del territorio e a protezione e sviluppo dello studio e delle collezioni di germoplasma animale, vegetale e fungino, alla formazione tecnica agraria, del turismo e della valorizzazione delle produzioni italiane.

Tra le attività di indagine che hanno posto le basi del Centro di Conservazione della Biodiversità Vegetale quelle che hanno permesso di recuperare alcune varietà di Patata, ad esempio la “Sessanta dei Monti Pizzi” e la “Viola dei Monti Pizzi“, il grano duro “Marzuolo“, i Fagioli “40 giorni” e “a caffè“. Tutti materiali oggi conservati nella Banca del Germoplasma, ma anche mantenuti in coltivazione presso le aziende Custodi del Parco. Altri importanti risultati sono stati raggiunti per la tutela delle specie vegetali selvatiche più rare dell’Appennino Centrale, incluse negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, con il progetto Life Floranet, di cui l’Ente Parco è capofila insieme a Università di Camerino (Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino), Parco Regionale Sirente-Velino, Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Legambiente onlus quali beneficiari associati.

Dell’impatto ambientale del sistema alimentare ha parlato il professor Angelo Cichelli, presidente del corso di Laurea in Scienze dell’Alimentazione presso l’università D’Annunzio di Chieti-Pescara, seguito da Angelo D’Archivio, titolare della cattedra di Chimica analitica all’Università dell’Aquila, che ha sottolineato la necessità di individuare adeguate analisi merceologiche per valorizzare produzione e diffusione delle cultivar locali. Aurelio Manzi, storico dell’agricoltura ed etnobotanico, ha confermato quanto sia fondamentale per i territori marginali la creazione di un centro di ricerca che possa ridare dignità ad aree montane segnate profondamente dall’abbandono del dopoguerra. I giovani ricercatori Valter Di Cecco, Michele di Musciano e Lucia Giordano hanno presentato le loro indagini sulla biodiversità vegetale e agronomica.
La Cantina Orsogna, presente con il direttore Camillo Zulli e già partner dell’Ente Parco nel progetto del vino biologico “Vola Vole’ Maiella National Park” – fermentato con i lieviti raccolti sui fiori e frutti spontanei della Maiella nelle sue diverse fasce altimetriche – ha donato un congelatore con lieviti autoctoni selezionati (con il supporto della Dalton srl) quale patrimonio pubblico a disposizione di viticoltori e aziende vitivinicole.

Nella seconda sessione di lavori Carlo Maggitti, dirigente della Regione Dipartimento Agricoltura – Servizio Promozione delle Filiere e Biodiversità, ha illustrato gli ottimi risultati relativi all’iscrizione, nell’anagrafe regionale della biodiversità vegetale, di oltre 30 risorse genetiche vegetali a rischio di estinzione in Abruzzo.

Alessandra Stefani, Direttore generale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha sottolineato il ruolo fondamentale che l’Abruzzo ha, con le sue aree protette nazionali e regionali, nell’applicazione della Strategia Forestale Nazionale appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, in ottemperanza del Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere Forestali (D. lgs. 34/2018). Il Direttore del Crea Viticultura ed Ecologia, Riccardo Velasco, ha parlato della necessità di recuperare i vitigni autoctoni per una maggiore competitività e produzione di qualità nel mercato mondiale del vino. Domenico Mastrogiovanni, direttore del Centro di assistenza Agricola di Cia-Agricoltori Italiani, ha illustrato le possibilità che la nuova PAC offre alle aree montane in termini sia di sviluppo delle aree rurali sia di tutela ambientale.

“La nascita del Centro di Conservazione della Biodiversità Vegetale”, ha sottolineato il direttore del Parco Luciano Di Martino nel suo intervento, è “un risultato concreto raggiunto insieme alla Regione Abruzzo grazie al lavoro sul territorio e alla dotazione strutturale dell’Ente, i Giardini Botanici e la Banca del Germoplasma, che conferma il ruolo strategico del Parco sia nella tutela delle entità più rare e in pericolo di estinzione nell’Appennino Centrale sia nella conservazione dei sistemi agricoli tradizionali individuati come determinanti per mantenere importanti equilibri ecologici e di paesaggi agrari di straordinario interesse”.

Per il Presidente del Parco Lucio Zazzara “l’importanza della salvaguardia della biodiversità agricola è un obiettivo importante: perché è l’espressione più autentica di un territorio, il risultato della stretta interconnessione tra colture e culture, tra biodiversità e agricoltura, e perché da essa possono scaturire nuove opportunità economiche e sostenibili soprattutto nelle aree interne del nostro territorio“.

Dal Sindaco di Lama dei Peligni Tiziana Di Renzo, che è anche vice presidente del Parco, è arrivata la conferma del pieno sostegno alle iniziative di ricerca e tutela in campo ambientale, che la comunità di tutta la Maiella orientale svolge sin dagli anni ’90 con la creazione dell’area faunistica del Camoscio.

Per il direttore generale del Crea Stefano Vaccari, che ha precisato i contenuti dell’accordo di collaborazione con il Parco, il Centro inaugurato a Lama dei Peligni “è un avamposto strategico di conservazione del patrimonio genetico delle varietà autoctone da cui ripartire per un miglioramento delle produzioni che possa orientarsi nelle filiere corte della produzione biologica, soprattutto in Abruzzo, regione verde d’Europa”.

 

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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