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Tottea, la villa della montagna di Roseto

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Il borgo di Tottea, sui monti della Laga, raccontato da uno straordinario ventaglio di immagini d’epoca, risalenti per la maggior parte agli anni Cinquanta e Sessanta. Persone, storie, fatti, emozioni di uno dei più suggestivi paesini della montagna teramana. A Tottea ciò che colpisce è il connubio tra storia e natura. I boschi fitti e inaccessibili, gli stazzi dei pastori, i banchi di roccia arenaria della Laga fatti di sabbia finissima compattata nei millenni, le cascate fragorose nei boschi, le fioriture primaverili in alta quota, i sentieri fiabeschi che si inoltrano nel bosco. Ma anche storia, tradizione, con piccoli “capolavori dell’arte” da visitare. E poi le tipiche case in pietra arenaria della Laga, con ornamenti e manufatti in pietra di elevato valore artistico e artigianale.

 

TOTTEA, BREVI CENNI TRA STORIA E NATURA

«Tottea, una delle 28 ville comprese nella Montagna di Roseto in Abruzzo ulteriore, distante da Teramo miglia 24. Gli abitanti ascendono a circa 370».

Cosi descrive sinteticamente Tottea, nel 1805, Lorenzo Giustiniani nel suo Dizionario geografico – ragionato del Regno di Napoli. In una bellissima Carta dell’Abruzzo risalente intorno al 1750 di Ph.° Aragona, conservata presso la Biblioteca Provinciale “Melchiorre Delfico” di Teramo, nel comprensorio della Montagna di Roseto solo due ville, per usare il termine del Giustiniani, sono riportate: una è Tottea, l’altra Nerito. La circostanza è degna di nota, facendoci comprendere pienamente come, a quel tempo, Tottea fosse al centro della vita sociale ed economica della montagna teramana, rappresentando un crocevia importante per gli scambi commerciali e per le comunicazioni nell’area specifica della Montagna di Roseto. Tale importanza era sicuramente favorita, come più tardi osserverà il Palma, dalla vicinanza alla principale via di comunicazione sul Vomano, che la metteva facilmente in collegamento con i centri dell’Aquilano e del versante Vestino. Scrive lo storico Niccola Palma nella sua Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del regno di Napoli Detta dagli antichi Praetutium, ne’ bassi tempi Aprutium Oggi Città di Teramo e Diocesi Aprutina, del 1832: «Tottea, nel libro politico appellata Tuctejo, e nel linguaggio de’ nostri Montanari Totteja anagramma purissimo di tettoja, termine generale italiano destinato a significare un tetto fatto in luogo aperto.

 

 

E qual luogo più aperto e più esposto all’inclemenza delle meteore di quello, del quale parliamo? Troppo prezioso vantaggio dove sembrare in quelle giogaje un tetto per non chiamare (fino alla corruzione della lingua latina) tectorium il primo tugurio coperto, ch’ivi si fosse piantato. Da sì piccolo principio è però cresciuta Tottea fino ad essere il più popoloso Villaggio de’ monti detti di Roseto: al che ha dovuto contribuire la sua situazione sulla strada, per cui mezzo abbiamo avuta ed abbiamo comunicazione coi Sabini e coi Vestini transappennini. Non è quindi meraviglia se nella visita del 1611 si rinvennero nella curata di S. Angelo le confraternite del Sagramento e del Rosario: se la popolazione vi avesse fondata e dotata la cappella di S. Antonio di Padova nel 1656 e D. Pietro de Rubeis di Tottea altra sotto il titolo della Concezione: e se Visconti autorizzò il Sindaco a stabilire un monte frumentario nel 1634». E sicuramentetottea3 aveva ragione il Palma quando si riferiva, in primo luogo, alla posizione di questo stupendo paesino dei Monti della Laga in provincia di Teramo, annoverato tra i più popolosi della Montagna di Roseto. Una posizione di forte esposizione alle intemperie dei mesi più freddi, certamente, che ha contribuito però a farne, ancora oggi, uno dei borghi più suggestivi di tutta la montagna teramana. A Tottea ciò che colpisce è il connubio tra storia e natura. Le fitte e inaccessibili foreste, gli stazzi dei pastori, i banchi di roccia arenaria della Laga fatti di sabbia finissima compattata nei millenni, le cascate fragorose nei boschi, le fioriture primaverili in alta quota, i sentieri fiabeschi che si inoltrano nella boscaglia. Ma anche storia, tradizione, con piccoli ‘capolavori dell’arte’ da visitare, come la caratteristica Chiesa di San Michele Arcangelo, con tetto a capanna e piccolo campanile a vela, e all’interno alcune tipiche statue lignee risalenti al Settecento; e ancora la piccola cappella in pietra di Sant’Antonio, della metà del XVII secolo. E poi le tipiche case in pietra arenaria della Laga, con ornamenti e manufatti in pietra di elevato valore artistico e artigianale: portali, camini, soglie che resistono nei secoli, e testimoniano il valore della “pietra” per le genti montane.

Tottea è scolpita nella roccia arenaria dei Monti della Laga, dove questi, sul fiume Vomano, si incontrano con le rocce calcaree della catena del Gran Sasso d’Italia, nel cuore, oggi, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Tottea è al centro di un paradiso naturalistico, di un territorio dove gli uomini hanno tenacemente convissuto con le forze naturali, preservando e conservando una ricchezza ambientale senza pari. Sull’ alta valle del Vomano, fin dai tempi più antichi, gli abitanti di Tottea hanno ricavato dalla montagna il loro sostentamento: la legna, i frutti della terra, la pastorizia, la roccia arenaria. E proprio dalla roccia arenaria è nata una delle attività artigianali più antiche e rinomate che nei secoli si sono sviluppate nel comprensorio della Montagna di Roseto: quella degli scalpellini, autentici artisti della pietra, capaci di creare suppellettili, ornamenti e utensili di grande pregio e valore artistico e artigianale. Questi uomini hanno ‘combattuto’ con la loro intelligenza la pesantezza della materia, forgiandola abilmente a seconda delle loro necessità, dando vita ad autentici capolavori in pietra, ancora oggi perfettamente conservati. Proprio su tale tipicità oggi Tottea scommette per il rilancio, in chiave turistica e culturale, della propria economia, attraverso iniziative culturali volte a tramandare conoscenze e competenze di questo antichissimo mestiere di montagna. Un moderno Ecomuseo e Centro di Documentazione sulla Pietra Arenaria della Laga sta infatti nascendo nella nuova sede dell’Associazione Pro Loco di Tottea, una realizzazione che fungerà da polo di attrazione per studiosi, artisti, turisti o semplici curiosi. Dopo tutto Tottea oggi è rinomata per la presenza sul suo territorio di un rilevante numero tottea5di imprese edili di costruzione e restauro, che si fanno apprezzare in ambito nazionale e internazionale per l’eccellenza delle loro maestranze. Quindi, la scelta di puntare sul recupero di un’antica tradizione legata al territorio e in qualche modo al mondo delle costruzioni sembra quanto mai appropriata e opportuna. Ma torniamo ancora indietro nel tempo, e andiamo a vedere di citazioni tratte da una moderna fonte bibliografica di indubbio valore (La valle dell’alto Vomano ed i Monti della Laga. Dizionario topografico e storico, DAT III-2, 1991) quali sono stati i principali avvenimenti storici che hanno riguardato il borgo di Tottea. Una prima notizia data 1297, quando «i sindaci di Teramo e di Amatrice si accordano sui confini dei rispettivi ambiti giurisdizionali, convenendo sul punto che Tottea sia soggetta alla seconda. Dal catalogo degli enti ecclesiastici della diocesi aprutina, redatto nel 1324, risulta che la chiesa di S. Angelo fa patte della pieve di Piano Vomano. Dal censuale del 1526, fatto redigere dal vescovo F. Cherigatto, risulta che la parrocchia di S. Angelo di “Tucteio” o “Tocteio”, compresa nella pieve di Piano Vomano, deve 3 soldi e 2 tomoli di orzo. Nel 1611 sono eretti nella curata di S. Angelo di Tottea i benefici del S. Sacramento e del Rosario. Nel 1634 il vescovo G. B. Visconti autorizza il sindaco di Tottea a creare un monte frumentario. Nel 1656 la popolazione di Tottea edifica nella parrocchiale di S. Angelo la cappella di S. Antonio di Padova e Pietro de Rubeis di Tottea la cappella della Concezione.

Nel 1764 Benedetto di Luca Matoni di “Totteia” stipula una vendita, il mal’. 26, con i domenicani di Teramo. Nel 1799, il feb. a Tottea, Berardino Ciccone di Crognaleto si fa sostenitore della repubblica. Intorno al 1806 il sindaco di Tottea Giuseppe Masci sostiene le spese per far fronte all’occupazione francese. Dopo il 1813 Tottea, già patte del comprensorio di Montagna di Roseto del ducato di Atri, è annessa al comune di Crognaleto. Nel 1836 la parrocchia di Tottea conta 426 anime». Vogliamo concludere questa carrellata di citazioni storiche riguardanti Tottea con Francesco Savini che, nel 1927, nel suo libro Le famiglie del Teramano, scrive sulla famiglia De Rubeis di Tottea: «Rubeis (De) di Tottea. 1. Pietro (don), fondatore di una cappella in S. Angelo di Tottea, 1656; Palm., IV; 150. 2. Domenico, giureconsulto e prosatore latino insigne di Tottea, pubblicò, dedicato al suo protettore e signore Giosìa III di Acquaviva, duca d’Atri, il volume: Forensium certaminum specimen, cui prima quatuor paraphrasis illigata hexametris accedit, Neapoli 1668, sumptibus Novelli de Bonis, col ritratto dell’ autore all’età di 45 anni; Palm., V; 108. 3. Michele, fratello del precedente, anch’egli elegante poeta latino, aggiunse epigrammi propri all’ opera suddetta del fratello Domenico, e ridusse a quattro poemi eroici le prime quattro orazioni di costui, pure aggiungendoli alla stessa opera e dedicandoli a Rodolfo di Acquaviva, nunzio apostolico in Isvizzera; Palm., V; 108. 4. Giannicola, morto in Tottea, ultimo maschio di sua famiglia, 1785; Palm., V; 109». «Tottea, un piccolo e prezioso borgo incastonato tra le millenarie rocce arenarie dei Monti della Laga».

Credits: prolocotottea.it , ibs.it

 

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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