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Il triangolo adriatico e i suoi misteri

Inchiesta effettuata da G.P. e G.S. della sezione CUN di Prato. Si ringrazia il giornalista Romano di Bernardo che ci ha fatto da supporto per tutto lo svolgimento dell’indagine.

I fatti di cui parliamo si sono principalmente svolti nel tratto di mare che va da Ortona a San Benedetto e nell’entroterra verso il massiccio del Gran Sasso. Quanto segue è una sintesi di quanto accaduto nel cosidetto triangolo dell’Adriatico.

Tutto sembra avere inizio nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 1978, con l’affondamento del motopeschereccio ”Francesco Padre” nelle acque di S.Benedetto con il naufragio dove perirono i due fratelli de Fulgentis. Una morte strana perchè nei loro polmoni non vi era acqua. Questo fatto gettò sgomento fra i pescatori, creando una situazione di allarme e paura. Intanto erano iniziati ad accadere in mare strani fenomeni, che aumentarono ancora di più la tensione, di cui :

  • Colonne d’Acqua che si alzavano improvvisamente con mare calmo dai 5 ai 20 metri di altezza
  • Fenomeni di acqua bianca con ribollimento
  • Disturbi di probabile natura elettromagnetica, causati ai radar dei motopescherecci, alle comunicazioni radio e alle bussole
  • Sfere e globi luminosi di colore rosso e bianchi
  • Razzi luminosi che si alzavano dal mare
  • Oggetti scuri che che viaggiano a pelo d’acqua
  • Veri e propri oggetti volanti non meglio identificati, osservati sia in mare che sull’entroterra come quello che a Pietracamela (24/12/1978) aveva bloccato una centrale elettrica

Il 7 novembre 1978 c’è stato l’avvistamento di Pallanza (un pescatore di San Benedetto) il quale di notte mentre pescava con il suo natante ha visto una luce rossa un globo luminoso che stazionava in mare sulla destra della plancia a circa 700-800 metri da lui. Era di una brillantezza che dava fastidio alla vista. Seguì la barca per diverso tempo. A un certo punto il pescatore invertì la rotta per tornare verso terra. Potè così vedere che un’altra palla luminosa bianca era apparsa a una distanza maggiore sulla sinistra, allora il pescatore ha preso la decisione di rientrare subito. I due globi luminosi si sono spostati rapidamente diretti a grandissima velocità verso il largo, verso Nord. Questo avvistamento veniva confermato anche da altre barche. (Messaggero 8 novembre 1978)

La notte del 9 novembre 1978 La capitaneria di porto dopo avere ascoltato le testimonianze dei pescatori, fece uscire in mare le motovedette della Capitaneria di porto di Pescara e di San Benedetto del Tronto ordinando al dragamine “Sandalo” di Ancona e a due motovedette di portarsi nella zona degli avvistamenti per accertarsi delle segnalazioni fatte dai pescatori.

Il 9 novembre 1978 l’equipaggio della motovedetta CP 2018 osservano qualcosa. Dalle comunicazioni VHF L’ufficiale comunica via radio ”..Sembra un razzo luminoso di colore rosso pallido che si alza dalla superfice del mare con una inclinazione di 45°..” Questo specie di razzo luminoso spariva alla vista dell’equipaggio dopo quattro secondi. Giunti sul luogo dove il “razzo” era partito la CP 2018 non notava ne natanti ne persone. Nello stesso momento, le comunicazioni radio risultarono molto disturbate, l’operatore addetto al radar, notava che lo strumento era in panne. Questo fenomeno doveva accadere anche a molti pescatori.

Il 12 novembre 1978 durante i festeggiamenti del Santo Patrono di Atessa (località che si trova a sud di Pescara, in provincia di Chieti) è stato visto un oggetto brillante attraversare il cielo della città con rotta regolare Nord Ovest verso Sud Est, senza lasciare scia e impiegando pochi secondi a coprire l’arco della visualità. Il fenomeno è stato osservato da migliaia di persone che in quel momento affollavano le strade di quella città. (notizia riportata anche dal quotidiano Il Tempo).

A Chieti alle ore 22.30 del 13 novembre 1978 il centralino del 113 comincia a registrare decine di telefonate che segnalano avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Il Maresciallo di P.S. Fornichetti e l’appuntato Viola in servizio notturno presso la sala operativa, nel palazzo della Prefettura, si recano nella stanza più alta e panoramica, notano qualcosa di luminoso sospeso in lontananza verso il mare sulla perpendicolare di Silvi Marina, che emette fasci di luce di differente colore, alternativamente. I colori mutano dal Blù al Viola dal Rosso al Giallo. Contemporaneamente un’altro oggetto è perfettamente visibile in direzione del Gran Sasso. Anche questo è sospeso in cielo ed emette un fascio di luce intensissimo di colore fra il giallo chiaro e il bianco.Mentre l’oggetto sul Gran Sasso è immobile, l’altro sul mare si alza lentamente verso Sud Est sparendo.

Sono Sciarra Nicola, era il 7/8 novembre e ci trovavamo in pesca verso Giulianova, fra Giulianova e Alba Adiatica. A un certo momento guardando il radar ho visto tre strisce. Una di queste in direzione Owest, era brillantissima. Non avevo mai visto una cosa del genere, l’ho spento perchè pareva che dovesse esplodere. Quando poi lo abbiamo riacceso era tornato tutto normale. Domandiamo : Secondo lei ha una spiegazione questo fenomeno ? Risposta: “ E’ tre anni che abbiamo il radar e mai avevamo visto una cosa del genere. Non ho idea da cosa può dipendere. Forse si tratta qualcosa di magnetico. Domanda: Ha avuto lei modo di osservare altri fenomeni ? Risposta: Nò io non ho visto altro. Dicono che hanno visto l’acqua alzarsi, io no l’ho vista. Domanda: Ci risulterebbe che qui i pescatori non escono più la notte perchè hanno paura, cosa c’è di vero? Risposta: Sì questo è vero.Parecchi! Ora hanno di nuovo cominciato ad andarci, ma c’è stato un periodo di tempo che come si faceva notte quasi tutti rientravano.”

Silvi Marina – Pasquale Orsini, del motopeschereccio IGEA:« Erano le 8 di venerdì mattina 10 Novembre quando sono stato svegliato dal motorista Guido Ciaccio che mi ha detto:”Il mare bolle”; e io gli ho risposto: “Ma smettila”; e lui, di rimando:”Ma no, è proprio così”. Allora sono salito in coperta e ho visto una cosa che non dimenticherò mai più: l’Adriatico era come una pentola pronta a buttar giù la pasta. Il fenomeno è durato cinque minuti. Poi, dopo un quarto d’ora, tutto si è ripetuto. Una cosa da pazzi. Mi sono sentito il sangue freddo come una “minerale” in frigorifero. Poi ho detto: “Ragazzi, testa a posto e torniamo in porto!». Fonti: La nazione 13 Novembre 1978

Chieti, redazione del quotidiano Il Messaggero intervista al redattore Verdenelli che è stato testimone di questi ultimi fatti.

Martedì sera 14 novembre, eravamo in redazione e verso le ore 22.45, ci ha telefonato un nostro lettore che aveva telefonato oltre che a noi anche al 113 e alla radio mobile dei Carabinieri, con queste indicazioni ; sopra una determinata via di Chieti (via Martiri Lancianesi) stava immobile un oggetto non identificato sferico che trasmetteva fasci luminosi rossi e blu. Al che mi sono portato sul posto per osservare da vicino il fenomeno e ho visto anche io un oggetto non identificato molto più luminoso e grande delle altre stelle, al di sotto del livello delle altre stelle, quasi all’altezza delle montagne, che sembrava immobile, con un movimento rotatorio su se stesso, che lanciava visibilmente fasci luminosi rossi e blu. Si trovava sulla verticale del nostro punto di osservazione. Il fenomeno è durato circa tre quarti d’ora, poi l’oggetto si è allontanato verso il mare.”

Per altre tre serate di seguito ci sono state nuovamente altre segnalazioni di avvistamenti nel cielo di Chieti.

Era il 16 novembre Il Trozza stava pescando con le reti a strascico (calate), in queste condizioni la velocità della barca non può superare tre nodi. A un certo punto i fratelli Scordella e un’altro marinaio, hanno visto che la barca aumentava la velocità e una forza sconosciuta spingeva il mezzo ad una velocità stimata di undici nodi, circa 20 km/h. L’acqua intorno era diventata bianca. Il fenomeno è durato abbastanza,con la bussola bloccata. Finito il fenomeno la bussola si è ristabilita. La barca nel frattempo era ruotata di 45 gradi dalla rotta precedente. Sono state formulate innumerevoli ipotesi per cercare di dare una spiegazione di quanto stava accadendo nell’Adriatico, ma nessuna ha dato un contributo esaustivo per la loro comprensione.

Non a caso è stata fatta anche una precisa interrogazione parlamentare dall’onorevole Falco Accame al presidente del Consiglio dei Ministri. “Per conoscere se è al corrente dello stato di allarme creato nelle popolazioni dell’Abruzzo e Marche a seguito del manifestarsi di fenomeni non scientificamente spiegabili riportati dalla stampa e notati anche da una motovedetta della marina militare, per conoscere inoltre quali provvedimenti intenda prendere per approfondire la natura dei fenomeni e tranquillizzare le popolazioni interessate.”
Ma tutto si è fermato lì. Comunque a poco a poco la situazione si è normalizzata e i fenomeni sono diminuiti fino a scomparire del tutto così come erano iniziati.

 

La spedizione in Adriatico della sezione CUN di Prato grazie a un personaggio che aveva messo a disposizione la sua imbarcazione attrezzata, non fu attuata per sopraggiunte difficoltà. Ma i giornali continuarono a parlarne anche con evidenti errori, come quello di riportare che la sede del Cun fosse a Prato, mentre la sede centrale del Centro Ufologico Nazionale era a Milano in Via Vignola N.3. Noi eravamo solo la prima sezione operativa di questo Centro. Fu necessario da parte del Direttivo CUN fare un comunicato stampa che venne letto nel corso del giornale radio del 28-11-1978.

Da “Centro Ricerche Prato”

 

 

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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