Le storie cittadine abruzzesi costituiscono un laboratorio ricco di spunti per riflettere sull’attenzione che tra ’500 e ’600 l’erudizione locale ha rivolto al mito fondativo, legando la storia delle origini ai protagonisti e alle vicende del presente. Sin dal Medioevo, questa pratica ha rappresentato un capitolo fondamentale per la costruzione dell’identità collettiva e ha costituito spesso “il distintivo della sua immagine, più che un elemento della sua storia“. L’identità sfuggente dell’Abruzzo è dovuta alla sua conformazione policentrica, in cui ogni città ha difeso il suo peso politico, la sua presenza sul territorio e nel Regno, la volontà e anche la necessità di autocelebrarsi ha spinto l’erudizione locale a recuperare tradizioni antiche, poi a rimodularle, approfondirle e infine depositarle nella memoria collettiva.
Di Cristina Ciccarelli tratto da “Miti di fondazione nelle storie cittadine abruzzesi”
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.