Ai piedi del Monte Velino si trova Alba Fucens, un’antica colonia romana fondata nel 304 a.C. nel territorio degli EQUI in posizione strategica perché al confine con i Marsi. E’ un luogo sacro e misterioso principalmente per il suo stesso nome che richiama il sorgere del sole. E proprio da questo sito in cima ad una collina ogni giorno si poteva ammirare un ’alba piena e completa. Le mura esterne si sviluppano per circa tre chilometri e sono costituite da massi poligonali. All’interno vi è la città vera e propria con strade, edifici e gallerie sotterranee. Gli unici edifici completamente scomparsi sono i due Templi, uno dedicato ad Apollo e l’altro a divinità ignote, che dominavano l’urbe da due colline distanti. Solo al posto del Tempio di Apollo oggi sorge la chiesa di San Pietro, che si è sostituita ad esso, annientandolo e utilizzando i suoi resti. Il Tempio possedeva una grande alchimia con l’ambiente, essendo interamente dedicato al Sole e al suo nascere.
Alba nasce come città EQUA poi conquistata dai romani dopo sanguinose battaglie nel 303 a.C. Venne affidata al consolato di LUCIO GENUCIO e SERVIO CORNELIO che la trasformarono in una delle più importanti colonie romane, come dimostrato dall’intensa densità degli abitanti. E’ inoltre documentato che Roma gli inviò ben seimila coloni a riprova dell’importanza strategica che si otteneva dal controllo assoluto di questa città. Infatti aiutò l’Impero in più occasioni, nella battaglia di SENTINUM (nelle Marche) contro Galli, Sanniti e Umbri e contro Annibale e la sua avanzata. La colonia ospitò molti prigionieri importanti, tra cui re di stati sconfitti (SIFACE re di NUMIDIA, PERSEO re di MACEDONIA, BITUITO re degli AVERNI), responsabilità questa che le assegnava un’importante immagine dal punto di vista della fedeltà e dell’inespugnabilità. Alba visse così un periodo di grande ricchezza e fama a tal punto da riuscire ad implementare la città con monumenti grandiosi, quelli che in parte possiamo vedere ancora oggi… diciamo che almeno dal punto di vista archeologico, i soldi sono stati spesi bene. Purtroppo però dal III secolo d.C. iniziò una lunga decadenza a causa di terremoti e di invasioni barbariche che portarono un progressivo allontanamento dalla città.
Fortunatamente vi fu una ripresa nell’epoca Medievale con la costruzione del borgo sul colle di San Nicola dove venne edificato anche il castello tra il XV e il XVI secolo. Divenne contea ma fu distrutta da CARLO D’ANGIO’, episodio che rilanciò la città in una seconda decadenza fino a che nel 1441 divenne possedimento della famiglia ORSINI che purtroppo la trascurò definitivamente, spostando persino le vie mercantili (prima Alba si trovava su di una via principale) e isolando il borgo a tal punto da divenire terra preda di brigantaggio. Come se non bastasse vi fu un terribile terremoto nel 1915 che rase al suolo l’intero paese. Ma questo evento catastrofico non è riuscito a cancellare l’immenso valore storico di questa città, per i suoi monumenti e per il ruolo fondamentale assunto nell’Impero Romano. Il suo stesso nome ALBA FUCENS, colei che guarda sorgere il Sole, è metafora di chi non perde mai la speranza, chi si chiama “rinascita” non può che sopravvivere a qualsiasi evento infausto. E’ qui che prima di chiunque si può vedere l’inizio un nuovo giorno. Questi fatti sfortunati fanno emergere la luce del suo nome, anche perchè molto di ciò che venne distrutto fu ricostruito senza perdere il valore archeologico del posto.
L’antica città romana è stupenda, si trova all’interno di una cinta muraria lunga tre chilometri e con quattro porte alte cinque metri. Le porte si trovano posizionate sui quattro punti cardinali. Sono mura ciclopiche. All’interno si trova tutto ciò che identifica una città romana come luogo prestigioso…teatro, templi, terme, TABERNAE, il Comizio e il DIRIBITORIUM per faccende politiche, un FORO, una BASILICA, una monumentale costruzione funeraria, l’ANFITEATRO, il SANTUARIO dedicato ad ERCOLE. Vi è anche un acquedotto. La basilica è di epoca SILLANA a tre navate ed è del II secolo a.C. con pavimenti e pitture parietali. L’anfiteatro molto grande (96 metri per 79 metri) ospitava gli spettacoli dei gladiatori, si possono ancora vedere i vani che chiudevano gli animali feroci. Le terme hanno un bel pavimento a mosaico e hanno una tecnologia avanzata per il riutilizzo delle acque ad uso lavanderia. Insomma una città di tutto rispetto.
di Isabella Dalla Vecchia – luoghimisteriosi.it
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