L’edizione 2015 di “Emergenze mediterranee”, la rassegna che in provincia di Teramo dedica ogni anno cinque mesi di eventi ai temi e ai talenti che emergono nel contesto euro-mediterraneo, è dedicata al “Mythos” nel senso etimologico di “racconto”. In questo contesto non poteva mancare un evento incentrato sul rapporto tra lingua e identità.
Nella consueta sezione dedicata alle “scritture migranti”, “Emergenze mediterranee” ospita a:
Pineto giovedì 12 novembre (ore 21, Villa Filiani)
Colonnella venerdì 13 (ore 21, Sala Polifunzionale “Ennio Flaiano”)
L’ingresso è gratuito.
la scrittrice bosniaca Elvira Mujčić per parlare del suo suo libro La lingua di Ana (Infinito Edizioni, 2012). La protagonista del libro è Ana, un’adolescente moldava che si trova catapultata in Italia per seguire la madre badante, e deve reinventare, mentre impara ad esprimersi in italiano, il rapporto con se stessa e con i suoi punti di riferimento, familiari e sociali. Come Ana, in questa impervia “terra di mezzo” – tra due lingue, due culture, due identità – si trovano oggi molti “italiani” in transito dalla terra di nascita alla terra di cittadinanza. La lingua, universo di strumenti e simboli, è il luogo in cui l’attraversamento da una terra all’altra trova da una parte gli ostacoli, dall’altra la spinta per andare oltre e reinventarsi.
Elvira Mujčić è nata in Serbia nel 1980. è vissuta a Srebrenica, in Bosnia, fino al 1992, quando ha iniziato il suo girovagare per stabilirsi, infine, a Roma. Laureata in Lingue e letterature straniere, scrittrice e traduttrice letteraria, ha scritto pezzi teatrali, saggi e reportage per diverse riviste italiane. Per i tipi di Baldini, Castoldi & Dalai ha tradotto in italiano Il letto di Frida di Slavenka Drakulić. Con Infinito edizioni ha pubblicato Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica (2007), E se Fuad avesse avuto la dinamite? (2009), l’e-book Sarajevo: la storia di un piccolo tradimento (2011) e La lingua di Ana (2012).
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