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A Mutignano esplode un collettore del gasdotto

 

PINETO. Otto feriti, tra cui un bambino: è il bilancio ufficiale sul fronte medico dell’esplosione della condotta principale del metano della Snam a Mutignano di Pineto (Teramo), anche se il sindaco parla di undici feriti, di cui quattro ustionati. Perché si è rotta la condotta? La Snam fa riferimento ad un cedimento del terreno, ma la Forestale non ha rilevato tracce di frane o smottamenti. E da dove è partita la scintilla che ha incendiato il gas? Nell’immediatezza si è pensato alla linea aerea dell’Enel danneggiata dal maltempo, ma non ci sono certezze e l’azienda sottolinea che, almeno i tralicci, non sono caduti. Un cavo è comunque tranciato: è stato strappato dalla forza del vento o dalla stessa esplosione? Domande che tornano anche nel lavoro la procura di Teramo.

L’esplosione si è verificata intorno alle 8 in contrada Colle Cretone di Pineto. A causa di una frana sono prima crollati i tralicci che hanno rotto per una lunghezza di diversi metri la condotta del gas principale Cellino Attanasio-Bussi della Snam. C’è stata un’esplosione e il boato si è sentito su tutta la costa da Roseto a Silvi, le fiamme erano alte circa 10-15 metri. Affianco al luogo dell’esplosione c’erano tre abitazioni con delle famiglie all’interno. I tre edifici sono stati distrtutti e le famiglie sono stati evacuate. Otto persone sono state portate al pronto soccorso di Atri, alcuni sotto shock e altri con ustioni lievi.L’incidente ha causato l’interruzione della fornitura del gas ad Atri. Il vento ha spostato le fiamme verso la collina, se fosse stato verso sud, dove sono le abitazioni sarebbe stata una strage, dicono alcuni testimoni.

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Sul posto hanno operato i vigili del fuoco arrivati da Teramo, Roseto e Pescara. Il rogo è durato per una mezz’ora e si è esaurito, progressivamente, con la chiusura controllata del gas da parte dei tecnici della Snam. E’ ipotizzabile una serie di disservizi nella fornitura di gas nelle prossime ore. Nessuna abitazione è esplosa, come erroneamente circolato in un primissimo momento. I Vigili del Fuoco sono riusciti a domare le fiamme altissime che si sono viste anche a notevole distanza dal luogo dell’esplosione. Sul posto sono arrivati anche i tecnici della Snam da Vasto.

La procura della Repubblica di Teramo aprirà un fascicolo non appena saranno consegnate le prime relazioni sull’incidente il cui bilancio aggiornato e’ di sette feriti lievemente ustionati. Si tratta di cittadini residenti in zona. Lo scoppio ha infatti investito tre abitazioni; quella piu’ vicina al punto in cui si e’ verificata l’esplosione dista appena 10 metri. La deflagrazione ha smembrato parte delle case danneggiando anche le auto in sosta. Gli occupanti delle altre abitazioni poste nelle vicinanze sono state cautelativamente fatte evacuare.Il fascicolo è nelle mani del Pm Scamurra.

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Alcune donne non appena hanno avvertito l’esplosione si sono allontanate mettendosi al sicuro. “Poteva essere una tragedia“, ha commentato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio che si trova sul posto insieme a tecnici e forze dell’ordine. “I vigili del fuoco”, ha aggiunto, “sono riusciti a spegnere le fiamme e la condotta e’ stata chiusa. Tutta da verificare la causa dell’incidente. Quello che posso dire e’ che si propende per lo smottamento del terreno dovuto alle incessanti piogge. Ci sono un tratto di condotta di 10 metri completamente aperto e due tralicci a terra. Ringrazio davvero forze dell’ordine e squadre di pronto intervento per la rapidita’ con cui hanno affrontato la situazione”.

A salvare i componenti delle due famiglie Ferretti, 11 persone, che vivono vicino al metanodotto è stata la stessa bufera di vento che ha innescato l’incidente: ha spostato le fiamme verso valle evitando di investire direttamente le abitazioni.

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Tre anni fa nello stesso punto dove è esplosa la condotta del gas erano stati effettuati grossi lavori di consolidamento della tubazione. Lo riferisce il fratello di uno dei componenti della famiglia Ferretti che abita a pochi passi dal luogo della tragedia sfiorata.Il testimone ha riferito che sopra il luogo dell’esplosione era stato tolto un vigneto, poi dopo lo scavo era stato “reinterrato” il tubo, “fasciato” di nuovo e poi coperto con ulteriore terra. Secondo gli abitanti del luogo la zona è a rischio smottamenti e il terreno si è abbassato in più punti. Queste testimonianze potrebbero dare peso alle ipotesi secondo le quali la rottura del tubo sia dovuto a uno “stiramento” del gasdotto dovuto a smottamenti sotterranei del terreno.

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Informazioni su Marco Maccaroni 993 articoli
Classe 1956, innamorato di questa terra dura ma leale delle sue innevate montagne del suo verde mare sabbioso dei suoi sapori forti ma autentici, autore, nel 2014, del sito web Abruzzo Vivo

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