Riflessioni di Filomena Piccirilli – “Con emozione nel giorno in cui celebriamo la festa del nostro Santo Patrono San Nicola di cui il 9 maggio di quel lontano 1087 furono traslate le reliquie da Myra a Bari e quest’anno ricorre il 933esimo anniversario, lo spirito di condivisione di un momento a cui tutti sentiamo di appartenere, rinnova una testimonianza profonda di devozione nei confronti di San Nicola”. Il sindaco di Pollutri, Nicola Mario Di Carlo si rivolge così ai suoi concittadini in un giorno importante per la comunità
“Grati per l’esempio che ci ha lasciato, esortandoci, nel corso dei secoli a preservare e coltivare quelle attitudini alla Carità. Dimostrarlo oggi significa rispondere (andando oltre l’emergenza) alla richiesta di aiuto di quanti in questo momento difficile, si aspettano dalla comunità di essere parte, e non essere confinato ai margini. Se in questa giornata viviamo i simboli e le consuetudini della ricorrenza a noi cara, il culmine di un senso di appartenenza, è perché l’identità poggia sulla base di una comunità cresciuta nei secoli attraverso problemi e momenti lieti, superando con la passione del partecipare, la disponibilità dell’aiutarsi, la serenità di non avere paura. Questa è la strada per uscire da ogni crisi, non venir meno alle responsabilità che abbiamo nei nostri e altrui confronti. È in questo sereno coraggio che riconosciamo la grandezza della figura di San Nicola e le virtù che ne hanno fatto uno dei Santi più amati nel mondo cristiano e ortodosso. Il fascino delle immagini ed il colore delle tradizioni non basterebbero a rendere credibile quella che sarebbe solo una formula retorica, se dietro quelle immagini non si avvertisse il battito di un cuore. Auguro a tutti, che nella devozione dei Pollutresi per il nostro Santo Patrono ci sia oggi più che mai il nostro cuore, il cuore di chi con gratitudine e fiducia guarda San Nicola per trovarvi le ragioni vere di una vita sociale, bella, perché condivisa”.
In questo giorno di festa, vissuto in modalità diversa dal passato, Filomena Piccirilli, ha voluto condividere le sue riflessioni legate al tradizionale lancio dei taralli, riprendendo le immagini della festa di qualche anno fa.
“Le tradizioni sono una sorta di filamenti di DNA, in quanto impronta genetica, ma non di ognuno di noi, bensì di una comunità. È quel bagaglio di informazioni che si trasmettono da una generazione all’altra, e non solo, perché come ci ricorda Stravinaskij una vera tradizione non è la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente.
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